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lunedì 28 settembre 2015

“Le vacanze del piccolo Nicolas” di Laurent Tirard: uno sguardo nostalgico sugli anni ormai lontani della nostra infanzia.


Francia anni 60. La scuola è finita, e il piccolo Nicolas ( Mathéo Boisselier ) può finalmente partire insieme ai suoi genitori ( Kad Merad e Valérie Lemercier ), e alla nonna materna ( Dominique Lavanant ), per un meritato periodo di vacanza al mare.
Giunto sul posto, riesce rapidamente a fare amicizia con gli altri bambini che incontra sulla spiaggia e, in particolar modo, con Isabelle, figlia di un ex-compagno di scuola di suo padre.
Sebbene Nicolas abbia già una “fidanzatina” a Parigi, la bionda e boccolosa Maria Edvige, ben presto, però, si  invaghisce della graziosa Isabelle.
Per lui e i suoi nuovi amici, questo segnerà l’inizio di tutta una serie di divertenti peripezie e di interminabili equivoci, che inevitabilmente finirà per coinvolgere anche il mondo degli adulti…


Dopo l’incredibile successo de “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” – campione di incassi in Francia della stagione 2009 - Laurent Tirard porta nuovamente sullo schermo il celeberrimo personaggio nato dalla creatività dell’accoppiata René Goscinny-Jean-Jacques Sempé.
Questa volta il simpatico ragazzino dal gilet rosso abbandona momentaneamente i suoi amati compagni di scuola per trasferirsi insieme alla sua famiglia in una località di villeggiatura situata sulla costa francese; e anche qui, grazie alla sua fervida immaginazione e alla sua incredibile vivacità, non potrà fare a meno di ritrovarsi coinvolto in nuove e spassose avventure.
Diversamente da quanto era accaduto con la precedente pellicola, ne “Le vacanze del piccolo Nicolas” il regista non si è limitato alla narrazione degli eventi secondo il punto di vista dei bambini, bensì ha esteso il suo raggio di azione a ciò che accade anche nella mente degli adulti; e in particolare modo della mamma e del papà di Nicolas, interpretati ancora una volta dai divertentissimi Valérie Lemercier e Kad Merad.
Nei panni di un produttore cinematografico italiano, più che mai determinato a sedurre la mamma del piccolo Nicolas, ritroviamo poi il “nostro” grande Luca Zingaretti.
Una menzione speciale spetta infine alla colorata fotografia in stile vintage che  caratterizza l’opera di Tirard, e che, insieme ad un’azzeccata colonna sonora, anche questa volta è riuscita a ricreare alla perfezione le atmosfere di una Francia d’antan, suscitando al tempo stesso nello spettatore una profonda nostalgia per gli ormai lontani anni della sua infanzia.


Titolo: Le vacanze del piccolo Nicolas ( Les vacances du petit Nicolas )
Regia: Laurent Tirard
Interpreti: Valérie Lemercier, Kad Merad, Dominique Lavanant, Luca Zingaretti, Mathéo Boisselier
Nazionalità: Francia
Anno: 2014




mercoledì 12 agosto 2015

“E’ arrivato nostro figlio” di Valérie Lemercier: un’amara riflessione sul desiderio di diventare genitori a tutti i costi.


Apparentemente, l’esistenza di Aleksandra ( Valérie Lemercier ), intransigente capo redattrice di una rivista di moda, sembra essere praticamente perfetta.
Ha infatti un ottimo lavoro, un marito - Cyrille ( Gilles Lellouche ) - proprietario di una galleria d’arte, un bell’appartamento a Parigi, e… perfino un amante!
In realtà, la mancanza di un figlio le impedisce   di poter affermare di avere avuto veramente tutto dalla vita; per questo motivo, i due coniugi decidono di avviare le pratiche per l’adozione internazionale di un bambino.
Grazie anche alle loro non indifferenti disponibilità economiche, la richiesta di Aleksandra e Cyrille viene approvata in tempi relativamente brevi, e così, dopo poco tempo, i due si preparano ad accogliere nella loro casa Aleksei: un bambino di sette anni proveniente dalla Russia.
All’aeroporto, però, l’incontro con il piccolo si rivela una grande delusione per la donna; e questo sarà per lei solo l’inizio di una serie di tragicomiche peripezie che ben presto la porteranno a rimettere seriamente in discussione il suo desiderio di diventare mamma…


Interprete di grande talento, molto apprezzata in Francia, con “E’ arrivato nostro figlio” Valérie Lemercier si cimenta per la quarta volta dietro la macchina da presa, dirigendo se stessa in una gradevole commedia dai chiari risvolti sociali.
Prendendo infatti spunto dalla storia realmente accaduta di una donna americana che, dopo aver ricevuto in adozione un minore proveniente dall’estero, lo ha poi rimandato nel suo paese con una semplice lettera di scuse, l’attrice nonché regista  francese sviluppa, anche se in tono ironico, un’amara riflessione sul desiderio di diventare genitori a tutti i costi.
Fin da subito, infatti, appare evidente che la frivola Aleksandra, la cui esistenza è votata esclusivamente all’immagine, tratta il piccolo Aleksei alla stessa stregua di un “mero accessorio”, da scegliere semplicemente sulla base del colore dei capelli, senza minimamente preoccuparsi delle sue difficoltà di inserimento in un contesto sociale diverso da quello da cui proviene.
Fortunatamente, “E’ arrivato nostro figlio” ha però un epilogo decisamente più felice rispetto a quanto è accaduto nella realtà e, al tempo stesso, richiama l’attenzione dello spettatore sull’importanza della famiglia come istituzione basilare nel processo educativo di ogni bambino.
Ad affiancare Valérie Lemercier troviamo il bravo Gilles Lellouche, il cui personaggio, sebbene fin dalle prime scene ci appaia relegato ad un ruolo di subalterno dall’ingombrante presenza della moglie, con lo sviluppo della vicenda riesce invece a brillare in tutta la sua forza e simpatia.  


Titolo: E’ arrivato nostro figlio ( 100% cachemire )
Regia: Valérie Lemercier
Interpreti: Valérie Lemercier, Gilles Lellouche, Marina Foïs
Nazionalità: Francia
Anno: 2013



domenica 14 luglio 2013

L'AMORE DURA TRE ANNI di Frédéric Beigbeder: ma l’amore vero, esiste?


Marc Marronnier (Gaspard  Proust), critico letterario di giorno e cronista mondano di notte, ha trent’anni e una moglie.
Dopo tre anni di matrimonio, viene abbandonato dall’avvenente consorte per uno scrittore di successo; così, deluso e ferito nel profondo dell’animo, decide di scrivere un libro in cui cinicamente sostiene che l’amore non dura più di tre anni. Trovato un editore interessato al suo manoscritto, Marc decide di pubblicarlo con uno pseudonimo.
Nel frattempo, invaghitosi di Alice (Louise Bourgoin), la moglie di un cugino incontrata ad un funerale, comincia a farle una corte serrata.
Dopo aver inizialmente ignorato le attenzioni di Marc, Alice decide di lasciare il marito e di andare a vivere insieme a lui.
Quando poi il libro inizia a scalare le classifiche delle vendite, Marc, per paura di compromettere il suo rapporto con Alice, non ha il coraggio di confessarle chi in realtà si nasconde dietro lo pseudonimo usato dall’autore.
Però, in occasione della consegna di un importante premio letterario, la giovane donna viene a scoprirlo e, sentendosi presa in giro, decide di troncare immediatamente la loro relazione.
Per cercare di riconquistarla, Marc si troverà così costretto a smentire pubblicamente quanto da lui dichiarato nel suo fortunato best-seller…




Diretto da Frédéric Beigbeder, pubblicitario, critico letterario, editore, nonché autore dell’omonimo romanzo da cui la pellicola in questione è tratta, “L’amore dura tre anni” è una divertentissima commedia romantica in cui le dinamiche che abitualmente si sviluppano all’interno dei rapporti di coppia, vengono trattate con frizzante e pungente ironia.
Protagonista della vicenda è un giovane uomo sulla trentina che,  per la sua instabilità emotiva nei rapporti con il gentil sesso, ci ricorda Antoine Doinel: il simpatico personaggio  che François Truffaut portò per ben cinque volte sullo schermo, narrandone la vita sentimentale in diversi fasi della sua esistenza.
Dopo un matrimonio durato appena tre anni, durante i quali la passione che lo univa alla moglie si è andata progressivamente affievolendo, Marc decide di sfogare tutta la sua rabbia, scrivendo un libro in cui afferma l’estrema caducità dell’amore.
Quando però, superata la profonda delusione per la fine del suo matrimonio, si innamora di un’altra donna, ecco che si trova costretto ad operare un’importante scelta; e cioè se continuare a sostenere quanto da lui cinicamente affermato nel proprio libro o se, al contrario, dare ossigeno e fiducia al suo nuovo amore.
Gaspard Proust e Louise Bourgoin, nuove promesse del cinema francese, nei ruoli rispettivamente di Marc e Alice, con le loro divertenti interpretazioni riescono indubbiamente a far risplendere di ironia e vivacità i due personaggi del romanzo di Beigbeder.
Nei panni della cinica, ma estremamente simpatica, editrice di Marc, ritroviamo poi la bravissima Valérie Lemercier: attrice dall’incredibile talento comico, particolarmente apprezzata anche dal pubblico italiano in pellicole come “Agathe Cléry” e “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori”.



Titolo: L’amore dura tre anni ( L’amour dure trosi ans )
Regia: Frédéric Beigbeder
Interpreti: Gaspard Proust, Louise Bourgoin, Frédéric Bel, Joey Starr, Valérie Lemercier
Nazionalità: Francia
Anno: 2012

mercoledì 19 giugno 2013

“Agathe Cléry” di Etienne Chatiliez: chi di spada ferisce…


Agathe Cléry (Valérie Lemercier) è una rampante donna in carriera, direttrice dell’ufficio marketing di una fabbrica di cosmetici.
A causa del suo carattere eccessivamente duro e intransigente, la donna non è vista di buon occhio dai suoi subalterni, i quali la ritengono, per giunta e a ragion veduta, razzista.
Mentre sta seguendo un’importante campagna pubblicitaria per il lancio di una nuova crema, le viene diagnosticato il morbo di Addison, che la trasforma lentamente in una donna di colore.
Agathe, sconvolta dal suo nuovo aspetto, nel giro di poco tempo non solo viene lasciata dal proprio compagno, ma perde addirittura il posto di lavoro, rischiando conseguentemente di non ottenere il rinnovo del contratto d’affitto dell’appartamento in cui abita.
Dopo diversi colloqui di lavoro andati male, la donna viene finalmente assunta, in qualità di responsabile marketing, in una società di servizi informatici diretta da Quentin Lambert (Anthony Kavanagh): un affascinante uomo di colore che, per principio, non assume bianchi nella propria azienda; tra i due il colpo di fulmine è immediato.
Innamorata e con un nuovo impiego, giorno dopo giorno Agathe riesce ad abituarsi alla sua nuova condizione; ma proprio quando sembra che le cose siano tornate a girare per il verso giusto, ecco che accade qualcosa di completamente inaspettato…

Traendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, quello di una donna sudafricana che ha visto la propria pelle diventare scura dopo aver contratto il morbo di Addison, nel 2008 Etienne Chatiliez realizzò “Agathe Cléry”: una gradevole pellicola nella quale l’alquanto  delicata tematica del razzismo viene affrontata avvalendosi dei toni estremamente leggeri della commedia musicale, nell’intento di far giungere più facilmente allo spettatore il messaggio che il film mira a veicolare.
La vita di Agathe, snob e sprezzante manager di successo, soprattutto nei confronti di tutti coloro che non appartengono alla sua razza, viene improvvisamente sconvolta quando la donna scopre di essere affetta da una rara malattia e, in conseguenza di ciò, si ritrova costretta a subire dalla società in cui vive le stesse angherie di cui sono abitualmente vittime le persone da lei così da tanto denigrate.
Per lei questa sua nuova condizione è a ogni modo un’occasione di riflessione sulle mille difficoltà che quotidianamente devono affrontare tutti coloro che, pur non appartenendo alla nostra società, desiderano disperatamente inserirvisi.
Nell’alquanto complicata ricerca di un nuovo impiego, dopo essere stata licenziata per il cambio di colore della sua pelle, Agathe si ritrova ad ascoltare le stesse e poco credibili scuse che un tempo anche lei era solita propinare quando si trovava dall’altra parte della barricata.
Valérie Lemercier, nei panni di Agathe Cléry, dimostra ancora una volta il suo incredibile talento di attrice comica; in questo film, poi, la vediamo cimentarsi con risultati davvero sorprendenti anche in divertenti e colorati siparietti musicali distribuiti lungo l’intera durata della pellicola; come nella scena in discoteca, in cui si scatena sulle note di “Tainted love” dei Soft cell, che potete rivedere cliccando QUI.



Titolo: Agathe Cléry ( Agathe Cléry )
Regia: Etienne Chatiliez
Interpreti: Valérie Lemercier, Anthony Kavanagh, Dominique Lavanant, Isabelle Nanty
Nazionalità: Francia
Anno: 2008


giovedì 11 ottobre 2012

“Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” di Laurent Tirard: il mondo visto con gli occhi dei bambini.


Ispirandosi alla serie di racconti illustrati ideata da René Goscinny e Jean Jacques Sempé alla fine degli anni cinquanta, nel 2009 il regista Laurent Tirard ha realizzato per il grande schermo una pellicola estremamente piacevole e divertente. Campione di incassi in Francia, “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” ha riscosso un enorme successo di pubblico soprattutto per la sua capacità di raccontare tramite lo sguardo infantile e incantato di un gruppo di bambini un’epoca purtroppo ormai lontana.
Nicolas (Maxime Godart) è un bambino di 8 anni che, nella Francia della fine degli anni cinquanta, trascorre in modo spensierato le sue giornate tra la scuola, la famiglia e gli amici.
Un giorno, equivocando il contenuto di una conversazione tra i suoi genitori (Kad Merad e Valérie Lemercier), inizia a credere che presto avrà un fratellino. Prevedendo quindi che le attenzioni di mamma e papà non saranno più rivolte esclusivamente a lui, e temendo di essere da loro abbandonato nel bosco come Pollicino, Nicolas coinvolge i suoi compagni di scuola affinché, dopo la sua nascita, il bambino venga immediatamente rapito.
Dopo una serie di divertenti equivoci e peripezie, Nicolas si convincerà del fatto che avere un fratello più piccolo non è poi così male e, soprattutto, può presentare dei vantaggi; purtroppo per lui, però, la realtà si rivelerà ben diversa  da ciò che invece aveva immaginato…



Con questa pellicola il regista ci accompagna in un’epoca che ci appare come sospesa nel tempo e, per questo motivo, surreale.
Quello de “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” è un mondo visto con gli occhi dei bambini, all’interno del quale la cosa peggiore che può capitarci è di ricevere una punizione da parte della maestra o, proprio come accade a Nicolas, di venire a sapere che presto non saremo più gli unici destinatari delle abituali attenzioni degli adulti.
Grazie alla particolare cura impiegata nel ricreare, con scenografie e costumi, le atmosfere tipiche di quel tempo, abbiamo la sensazione di (ri)vivere in quella Francia della fine degli anni cinquanta che abbiamo conosciuto tramite l’ampia filmografia di quel periodo.
Gli spettatori adulti, che erano anche loro bambini all’epoca in cui sono ambientate le avventure di Nicolas, saranno molto probabilmente assaliti da una forte nostalgia per quei tempi ormai lontani ma, allo stesso tempo, non potranno fare a meno di sorridere di fronte all’ingenuità che solitamente caratterizza quell’età spensierata e che accomuna il nostro protagonista e i suoi compagni di classe.
Il pubblico più giovane, invece, non faticherà a riconoscersi nei singoli personaggi creati, più di cinquant’anni fa, dalla fervida immaginazione di Sempé e Goscinny ( quest’ultimo, autore tra l’altro insieme a Uderzo del celeberrimo Asterix ).
Decisamente lodevole la recitazione del piccolo Maxime Godart, alla sua prima esperienza di fronte alla macchina da presa; mentre Valérie Lemercier et Kad Merad (quest’ultimo noto al pubblico   italiano soprattutto per la sua irresistibile interpretazione in “Giù al nord” ) si confermano ancora una volta dei veri campioni di comicità.



Titolo: Il piccolo Nicolas e i suoi genitori ( Le petit Nicolas )
Regia: Laurent Tirard
Interpreti : Kad Merad, Valérie Lemercier, Maxime Godart, Sandrine Kiberlain, Michel Duchossoy
Nazionalità: Francia
Anno : 2009


giovedì 21 giugno 2012

“Un po’ per caso, un po’ per desiderio” di Danièle Thompson: alla scoperta del quartiere parigino di Avenue Montaigne.


La cartolina dalla Francia di oggi arriva da Parigi, e più precisamente dal quartiere di Avenue Montaigne dove, nel 2006, la regista Danièle Thompson girò "Un po' per caso, un po' per desiderio": una commedia corale sui desideri e le debolezze del genere umano. 
Jessica (Cécile De France), una ragazza orfana cresciuta con la nonna, arriva a Parigi dalla Borgogna alla ricerca di un impiego.
Sebbene non abbia alcuna esperienza lavorativa specifica, si propone presso diversi esercizi commerciali, fino a quando non viene assunta in prova dal gestore del Bar des Théâtres, nel lussuoso quartiere di Avenue Montaigne, in vista di un’importante serata, durante la quale avranno contemporaneamente luogo il concerto di un famoso pianista, la prima di una commedia teatrale e un’asta.
Claudie, la portinaia del Théâtre des Champs-Élysées che a giorni andrà in pensione, la ospita per la notte nel suo piccolo appartamento, dandole così la possibilità di entrare in contatto con il mondo dello spettacolo.
E’ qui, infatti, che Jessica conosce Catherine (Valérie Lemercier ), un’attrice di soap opera, al momento impegnata a teatro nelle prove di una commedia di Georges Feydeau, la cui vera aspirazione, però, è di lavorare nel cinema.
Conosce inoltre Jean-François Lefort ( Albert Dupontel ), un famoso pianista stancatosi della sua invidiabile carriera internazionale, il cui unico desiderio è quello di esibirsi nelle scuole e negli ospedali. Ha una moglie, Valentine ( Laura Morante ), che non appoggia assolutamente la sua intenzione di abbandonare le scene e che, per questo motivo, medita di lasciarlo.
Vi è infine Jacques ( Claude Brasseur ), un ricco e anziano vedovo, fidanzato con una donna giovane e bellissima, il quale sta organizzando un’asta per mettere in vendita la sua incredibile collezione di opere d’arte. Ha un figlio, Frédéric, con il quale è in conflitto.
Jessica entra in confidenza con quest’ultimo, e con la semplicità e la schiettezza che la contraddistinguono riesce non solo a ridargli fiducia nella vita, ma anche a farlo riavvicinare al padre.
Nel frattempo Catherine convince un importante regista di Hollywood ( Sidney Pollack ) a scritturarla nel suo prossimo film, mentre Jean-François abbandona la sua carriera di pianista evitando, però, di compromettere il suo matrimonio. E a Jessica, sempre disponibile ad ascoltare e consigliare gli altri, cosa avrà invece riservato il destino?


“Un po’ per caso, un po’ per desiderio” è stato ambientato nel quartiere parigino di Avenue Montaigne, rinomato per i teatri, le sale da concerto, le gallerie d’arte e gli hotel a cinque stelle.
All’epoca in cui venne girata la pellicola, nel quartiere si trovava anche il Bar des Théâtres, la famosa brasserie che nel gennaio del 2011 si è trasferita in Rue Jean Goujon, a due passi dal Pont de l’Alma e non molto distante dai teatri che l’hanno resa celebre; ed è proprio al Bar des Théâtres che si incrociano le storie dei singoli personaggi che ci vengono presentati dalla regista, e con i quali entra casualmente in contatto Jessica, la nuova cameriera della brasserie.
A poco a poco quest’ultima viene a conoscenza dei loro desideri e delle loro debolezze, cercando allo stesso tempo di portare, con i propri consigli, un po’ di luminosità e ottimismo nelle vite di ognuno di essi. 
Grazie alla pellicola di Danièle Thompson, abbiamo la possibilità di entrare in un quartiere della capitale francese non propriamente turistico, ma comunque in grado di affascinare tutti coloro che, visitando Parigi, sono alla ricerca dei suoi angoli più eleganti ed esclusivi.
Lodevoli le interpretazioni dell’intero cast, prettamente francese, del quale fanno parte anche il regista americano Sidney Pollack e la "nostra" bravissima Laura Morante nel ruolo della moglie-manager del pianista.
A regalare un ulteriore tocco di magia a questa pellicola contribuisce indubbiamente la colonna sonora di Nicola Piovani ( Premio Oscar nel 1999 per “La vita è bella” ) che potete ascoltare anche durante la visione del trailer di “Un po’ per caso, un po’ per desiderio”.
Prima di lasciarvi quindi alle eleganti atmosfere del quartiere di Avenue Montaigne, rinnovo come di consueto il mio invito su questo blog per la prossima cartolina dalla Francia. A presto! 



Titolo: Un po’ per caso, un po’ per desiderio (Fauteuils d'orchestre )
Regia: Danièle Thompson
Interpreti : Cécile De France, Valérie Lemercier, Claude Brasseur, Laura Morante, Sidney Pollack
Nazionalità : Francia
Anno : 2006