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sabato 19 ottobre 2013

“Come rubare un milione di dollari e vivere felici” di William Wyler: una sofisticata commedia sentimentale per la coppia glamour Hepburn-O’Toole.


Charles Bonnet (Hugh Griffith) è un rinomato collezionista d’arte; però, ad eccezione della figlia Nicole (Audrey Hepburn), nessuno sa che in realtà è lui l’autore delle famosissime opere d’arte che è solito mettere all’asta.
Quando un giorno l’uomo decide di prestare ad un museo di Parigi la Venere del Cellini ( una statuetta che in realtà è stata realizzata anni prima dal nonno di Nicole), scopre purtroppo che per ragioni assicurative quella stessa opera d’arte dovrà essere esaminata da un esperto.
A quel punto la donna, disperata, decide di rivolgersi a Simon (Peter O’Toole), un affascinate ladro che poco tempo prima si era introdotto in casa sua con l’intento di rubare uno dei quadri appartenenti alla collezione del padre, proponendogli di entrare nel museo dove la Venere è esposta e di rubarla per lei. Inizialmente riluttante, l’uomo finisce per accettare.
Insieme riusciranno a portare a segno il furto; poco dopo, però, Nicole scoprirà qual è in realtà la vera identità di  Simon…

Nel 1966, Audrey Hepburn tornò a Parigi per girare, sotto l’esperta regia di William Wyler, “Come rubare un milione di dollari e vivere felici”: una sofisticata commedia sentimentale.
Punto forte della pellicola, ancora più del divertente gioco degli equivoci ( già comunque ampiamente sfruttato dalla commedia americana ), è la storia d’amore che si sviluppa lentamente tra i due personaggi interpretati della coppia glamour  Hepburn-O’Toole.
Lei sempre frizzante e raffinata negli eleganti abiti firmati dal celeberrimo stilista francese Givenchy; lui, invece, nei panni di un ambiguo ladro gentiluomo che finisce per far capitolare ai suoi piedi la dolce, ma alquanto determinata, Nicole.
Momento clou di “Come rubare un milione di dollari e vivere felici” è senza alcun dubbio la divertente scena in cui i due rimangono nascosti in un angusto ripostiglio del museo, nell’attesa di poter entrare in azione.
Ancora una volta Parigi, con la magia dei suoi monumenti e l’incredibile fascino dei suoi edifici, si rivela la location ideale per una storia in cui l’azione si combina con estrema naturalezza con gli elementi caratteristici della commedia sentimentale.





Titolo: Come rubare un milione di dollari e vivere felici ( How to steal a million )
Regia: William Wyler
Interpreti: Audrey Hepburn, Peter O’Toole, Eli Wallach, Hugh Griffith
Nazionalità: USA
Anno: 1966

martedì 19 marzo 2013

“Insieme a Parigi” di Richard Quine: quando la realtà supera la fantasia.


Richard Benson (William Holden) è un famoso sceneggiatore al quale è stato commissionato dal produttore Alexander Meyerheim lo script di un film.
Playboy incallito e abitualmente poco concentrato sul proprio lavoro, a due giorni dalla scadenza del termine previsto per la consegna della sceneggiatura, Benson non ne ha ancora scritto neppure una riga.
Allo scopo di velocizzare il lavoro, decide quindi di assumere Gabrielle Simpson (Audrey Hepburn), una dattilografa; la donna si presenta all’albergo dove Benson alloggia, e durante il week-end i due vedono lentamente svilupparsi la storia de “La ragazza che rubò la Tour Eiffel”.
Nell’elaborare la sua sceneggiatura Benson immagina che siano lui e Gabrielle ad interpretare i due protagonisti della pellicola; e, proprio come accade nella finzione, anche lo sceneggiatore e la dattilografa a poco a poco si avvicineranno per poi innamorarsi.

Basato su Henriette, la pellicola di Julien Duvivier del 1952, e diretto da Richard Quine, “Insieme a Parigi” è una leggera commedia sentimentale che vede protagonisti un maturo William Holden e un’effervescente Audrey Hepburn.
Sullo sfondo di una coloratissima Parigi durante i festeggiamenti per il 14 di luglio, George Axelrod ha sviluppato una piacevole sceneggiatura che le divertenti interpretazioni della coppia Holden-Hepburn ( per la seconda volta insieme sullo schermo dopo il successo di “Sabrina” ) hanno indubbiamente contribuito a vivacizzare.
Un anno dopo aver recitato in Sciarada, la Hepburn torna a Parigi, città a lei particolarmente congeniale, per interpretare il ruolo di una graziosa e, nella sua semplicità,  seducente dattilografa, che presto si rivela una vera e propria musa ispiratrice per lo scrittore in crisi di idee interpretato da Holden.
Le eleganti scenografie e i raffinati costumi ideati da Hubert de Givenchy contribuiscono a donare un tocco glamour al film, che vanta tra le musiche della colonna sonora la melodiosa “That face”, magistralmente interpretata da Fred Astaire.
Ancora oggi “Insieme a Parigi” continua a entusiasmare gli amanti della commedia classica americana e, al tempo stesso, rappresenta un significativo esempio di come la capitale francese veniva vista dalla Hollywood dei primi anni sessanta.



Titolo: Insieme a Parigi ( Paris, when it sizzles )
Regia: Richard Quine
Interpreti: Audrey Hepburn, William Golden, Tony Curtis, Noel Coward
Nazionalità: USA
Anno: 1964

domenica 16 dicembre 2012

“Cenerentola a Parigi” di Stanley Donen: la Ville Lumière vista da Hollywood.


Sofisticata commedia musicale diretta dal regista americano Stanley Donen, “Cenerentola a Parigi” ricevette quattro nominations ai premi Oscar del 1958, senza però riuscire ad aggiudicarsene neppure uno.
Accanto a una sempre deliziosa Audrey Hepburn, ritroviamo il mitico Fred Astaire che, sebbene non più giovanissimo, anche in questa pellicola dimostrò le sue incredibili doti di ballerino.
Maggie Prescott (Kay Thompson), l’abile e autoritaria direttrice di “Quality”, una rivista di moda molto seguita dalle donne americane, è alla ricerca di un volto nuovo da lanciare sul suo giornale e, su suggerimento del fotografo Dick Avery (Fred Astaire), crede di averlo individuato in Jo Stockton (Audrey Hepburn), la timida e graziosa commessa di un negozio di libri, appassionata di filosofia.
Nonostante la sua totale avversione al mondo della moda, la ragazza accetta la proposta di Maggie e Dick di diventare una modella e di seguirli a Parigi per presentare la nuova collezione di uno stilista francese, allettata dall’idea che lì avrà la possibilità di incontrare il famoso filosofo Emile Flostre, di cui è una fervente ammiratrice.
Giunta nella capitale francese, Jo rimane immediatamente affascinata dalla magia dei servizi fotografici di cui è protagonista e, soprattutto, dalle particolari attenzioni mostratele da Dick.
La sera in cui viene presentata la collezione, però, invece di sfilare in passerella, Jo si reca a casa di  Flostre.
Nel tentativo di convincerla ad andare alla sfilata, Maggie e Dick la raggiungono, senza però riuscire nel loro intento; e dopo aver litigato con lei, l’uomo decide improvvisamente di tornare a New York.
Subito dopo essere rimasta da sola con il filosofo, Jo si rende conto però che in realtà Flostre è solamente interessato a lei; e così, dopo averlo colpito sulla testa con una statuetta, la ragazza corre alla sfilata profondamente pentita di aver respinto Dick; ma oramai, forse, è troppo tardi per rimediare…

Prendendo garbatamente in giro sia le riviste di moda che il mondo degli intellettuali, questa pellicola è un elegante omaggio del regista alla Ville Lumière: location ideale per ambientare una storia d’amore che, sebbene a tratti appaia forse fin troppo stucchevole, riesce comunque a farci respirare tutta l’atmosfera di una coloratissima Parigi della fine degli anni cinquanta.
Le suggestive musiche di Ira e George Gershwin, la sofisticata fotografia ( impeccabile sotto la supervisione di Richard Avedon, al quale è ispirato il personaggio interpretato da Fred Astaire ), gli eleganti abiti indossati da Audrey Hepburn firmati Hubert de Givenchy e, ovviamente, l’indiscutibile bravura degli interpreti principali, hanno contribuito a fare di “Cenerentola a Parigi” l’ennesima commedia musicale di successo di Stanley Donen, dopo un “Un giorno a New York” e “Sette spose per sette fratelli” ( solo per citarne alcune ).
Un veterano del calibro di Fred Astaire affianca una splendida Audrey Hepburn decisamente a proprio agio nei numeri musicali; la vediamo infatti ballare con disinvoltura e ascoltiamo cantare con la propria voce, differentemente da quanto accadde alcuni anni dopo in “My Fair Lady”.



Titolo: Cenerentola a Parigi ( Funny face )
Regia: Stanely Donen
Interpreti: Audrey Hepburn, Fred Astaire, Kay Thompson
Nazionalità: USA
Anno: 1957


mercoledì 23 maggio 2012

“Sciarada” di Stanley Donen: un thriller hitchcockiano che strizza l’occhio alla commedia romantica.


Con la cartolina dalla Francia di oggi vorrei riproporvi una pellicola americana risalente ai primi anni sessanta, di ambientazione completamente francese: Sciarada” di Stanley Donen. Si tratta di un thriller in puro stile hitchcockiano, che si contraddistingue per una sceneggiatura estremamente brillante, dialoghi decisamente frizzanti, e che lascia ampio spazio ai toni della commedia rosa.
Regina Lampert (Audrey Hepburn) è una giovane americana in procinto di divorziare dal marito Charles, un francese dal passato oscuro e con un presente avvolto nel mistero.
Al rientro da una vacanza sulle Alpi di Megève, trova il suo lussuoso appartamento parigino completamente svuotato. Ad attenderla vi è l’ispettore Grandpierre, che nel condurla al Commissariato le comunica che suo marito è stato assassinato e gettato da un treno in corsa, mentre stava viaggiando sulla linea Parigi-Bordeaux. A quanto pare Charles stava scappando con l'equivalente di 250.000 dollari, ottenuti dal ricavato della vendita all’asta di tutti i mobili che si trovavano nell’appartamento; la Polizia crede che in qualche modo Regina sia coinvolta nell’omicidio. Tornata a casa, questa volta trova invece ad attenderla Peter Joshua (Cary Grant), un misterioso gentiluomo da lei brevemente incontrato durante la sua vacanza sulle Alpi di  Megève, che inaspettatamente le offre il suo aiuto.
Il giorno seguente Regina viene poi convocata presso l’ambasciata americana dal funzionario della CIA, il signor Bartholomew (Walter Matthau), che le rivela tutti i dettagli dei retroscena legati alla sparizione dell’ingente somma di denaro. Regina viene così a sapere che durante la seconda guerra mondiale suo marito ed altri tre complici, Tex (James Coburn), Scobie (George Kennedy) e Gideon, avevano sottratto alla Resistenza Francese la somma di 250.000 dollari, e l’avevano nascosta con l’intenzione di recuperarla poi al termine del conflitto. Sebbene Regina non abbia la minima idea di dove si trovi quel denaro, gli ex complici di Charles sono invece convinti che sia proprio lei ad avere adesso quei soldi. Per questo motivo il signor Bartholomew la invita quindi a recuperarli e a restituirglieli prima possibile, poiché la sua vita è in serio pericolo.
Nel frattempo Regina si trasferisce in albergo, lo stesso in cui alloggiano anche gli ex complici di Charles; e Peter, intenzionato a proteggerla, prende una stanza accanto alla sua. Quando però Scobie viene trovato assassinato nella vasca da bagno della camera di Peter, i dubbi di Regina sulla sincerità di quest’ultimo cominciano a intensificarsi.
In un continuo susseguirsi di omicidi e colpi di scena, la caccia al denaro scomparso proseguirà fino a quando l’enigma non verrà completamente risolto, perché come Regina avrà suo malgrado la possibilità di appurare, in “Sciarada” nulla è come sembra…


A decretare il successo di “Sciarada”, oltre alla magistrale regia di Stanely Donen e alla brillante sceneggiatura di Peter Stone, contribuì indubbiamente l’incredibile cast di attori che hanno preso parte a questa pellicola. Accanto ad un irresistibile Cary Grant, ancora in splendida forma, sebbene non più giovanissimo, e a  Audrey Hepburn, ancora una volta incantevole negli elegantissimi abiti creati per lei dallo stilista francese Hubert de Givenchy, troviamo infatti tre eccellenti comprimari del calibro di James Coburn, Walter Matthau e George Kennedy, i quali riescono a rendere assolutamente credibili le psicologie dei singoli personaggi da loro interpretati.
La naturalezza con la quale il regista passa dalle scene romantiche a quelle in cui predomina il mistero e l’azione fa sì che l’attenzione dello spettatore venga costantemente mantenuta viva durante l’intera visione del film.
Indubbiamente Parigi riveste un ruolo fondamentale in questi repentini cambi di registro nella narrazione della storia. Ecco che allora una suggestiva escursione notturna sulla Senna, a bordo di un bateau-mouche, funge da scenario ideale per la romantica cena fra Grant e la Hepburn; mentre, nel finale del film, l’adrenalinica scena dell’inseguimento trova la sua location perfetta nei lunghi corridoi del metro; dalla stazione di Saint-Jacques fino a quella di Palais Royale, dove, dopo innumerevoli peripezie, Regine riuscirà finalmente a capire chi, fra i due personaggi interpretati rispettivamente da Cary Grant e Walter Matthau, le ha mentito.
Una menzione particolare spetta ovviamente anche alla stupenda colonna sonora di “Sciarada” ( di cui potete ascoltare il tema principale cliccando QUI ),  magistralmente composta da Henri Mancini ( autore di indimenticabili brani come Moon River, giusto per citare uno dei più famosi ), che con la sua musica è riuscito a ben sottolineare i diversi stati d’animo suscitati nello spettatore durante la  visione del film.



  
Titolo: Sciarada ( Charade )
Regia: Stanely Donen
Interpreti : Cary Grant, Audrey Hepurn, Walter Matthau, James Coburn. George Kennedy
Nazionalità : USA
Anno : 1963