sabato 18 agosto 2012

“L’uomo che amava le donne” di François Truffaut: un raffinato ritratto psicologico dell’universo femminile.


L’uomo che amava le donne” è l’ennesimo indimenticabile capolavoro del maestro François Truffaut, a cui vorrei dedicare la cartolina dalla Francia di oggi. Datata 1977, questa è una pellicola assolutamente da riscoprire, con un irresistibile Charles Denner nel ruolo di un impenitente tombeur de femmes.
In un’invernale Montpellier del 1976, un vero e proprio esercito di donne si sta dirigendo verso il cimitero cittadino per commemorare Bertrand Morane: l’uomo dal quale ognuna di loro, in qualche modo, è stata amata.
"Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia".
Con questa frase, Truffaut riassume la sconfinata passione di Bertrand per le donne e, in particolare,  per le loro gambe.
Basta che lui incontri una donna per strada per rimanerne subito affascinato e decidere di volerla sedurre.
Dopo la scena iniziale del funerale, il film si trasforma immediatamente in un lungo flashback, in cui ripercorriamo, secondo i toni leggiadri della commedia, le varie fasi della vita di Bertrand: dagli anni della sua infanzia, trascorsa con una madre libertina, fino ad arrivare all’età adulta; e così, assistiamo a una divertente carrellata delle sue conquiste: dalla baby-sitter pedinata al supermercato, passando per la disinibita impiegata dell’autonoleggio, fino ad arrivare alla alquanto bizzarra moglie di un medico, che finisce addirittura in carcere a seguito del tentato omicidio del marito.
E’ però nel momento in cui viene rifiutato dalla proprietaria di un negozio di abbigliamento, la quale gli confessa apertamente di prediligere i ragazzi più giovani di lei, che Bertrand decide di scrivere un libro, per tentare di riunirvi tutte le donne da lui avute nel corso della sua vita.



Nonostante sia attanagliato dal dubbio se continuare o meno a scrivere, Bertrand porta comunque a termine la stesura del suo manoscritto e, intenzionato a pubblicarlo, lo presenta a diverse case editrici.
Fra queste, sarà una di Parigi, e in particolar modo una dei suoi editor, a mostrare vivo interesse per la sua opera.
A causa di un incidente stradale, però, Bertrand morirà prima che il suo romanzo, intitolato “L’uomo che amava le donne” per l’appunto, giunga nelle librerie.  
Questo ennesimo capolavoro di Truffaut affronta con simpatica ironia l’incredibile storia di un uomo e della sua smisurata passione per le donne.
Allo stesso tempo, però, è un raffinato ritratto psicologico del poliedrico universo femminile, in cui la donna viene rappresentata con i suoi pregi e difetti, con i suoi punti di forza e debolezza e, ancora una volta, con un approccio nei confronti dell’amore completamente differente da quello maschile.
Nonostante Charles Denner risulti, con la sua simpatica sfacciataggine, protagonista incontrastato della pellicola, dobbiamo inevitabilmente riconoscere la bravura delle sue comprimarie; in particolar modo di Brigitte Fossey, nel ruolo di Geneviève, l’editor della casa editrice che decide di pubblicare il libro di Bertrand; e di Nelly Borgeaud, nel singolare ruolo di un’amante lunatica, condannata per tentato uxoricidio.
Una curiosità: nel 1983 Blake Edwards girò “I miei problemi con le donne”, remake del film di Truffaut, con Burt Reynolds nel ruolo dell’impenitente seduttore.



Titolo: L’uomo che amava le donne ( L’homme qui aimait les femmes )
Regia: François Truffaut
Interpreti : Charles Denner, Nelly Borgeaud, Brigitte Fossey, Leslie Caron, Geneviève Fontanel
Nazionalità : Francia
Anno : 1977


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