“L’uomo che amava le donne”
è l’ennesimo indimenticabile capolavoro del maestro François Truffaut, a cui
vorrei dedicare la cartolina dalla
Francia di oggi. Datata 1977, questa è una pellicola assolutamente da riscoprire,
con un irresistibile Charles Denner nel ruolo di un
impenitente tombeur de femmes.
In un’invernale Montpellier del
1976, un vero e proprio esercito di donne si sta dirigendo verso il cimitero cittadino
per commemorare Bertrand Morane:
l’uomo dal quale ognuna di loro, in qualche modo, è stata amata.
"Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre
in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia".
Con questa frase, Truffaut riassume
la sconfinata passione di Bertrand per le donne e, in particolare, per le loro gambe.
Basta che lui incontri una donna per strada per rimanerne subito affascinato e decidere
di volerla sedurre.
Dopo la scena iniziale del
funerale, il film si trasforma immediatamente in un lungo flashback, in cui ripercorriamo,
secondo i toni leggiadri della commedia, le varie fasi della vita di Bertrand:
dagli anni della sua infanzia, trascorsa con una madre libertina, fino ad
arrivare all’età adulta; e così, assistiamo a una divertente carrellata delle sue conquiste: dalla baby-sitter
pedinata al supermercato, passando per la disinibita impiegata
dell’autonoleggio, fino ad arrivare alla alquanto bizzarra moglie di un medico,
che finisce addirittura in carcere a seguito del tentato omicidio del marito.
E’ però nel momento in cui viene
rifiutato dalla proprietaria di un negozio di abbigliamento, la quale gli
confessa apertamente di prediligere i ragazzi più giovani di lei, che Bertrand decide di scrivere un libro, per
tentare di riunirvi tutte le donne da lui avute nel corso della sua vita.
Nonostante sia attanagliato dal
dubbio se continuare o meno a scrivere, Bertrand porta comunque a termine la
stesura del suo manoscritto e, intenzionato a pubblicarlo, lo presenta a
diverse case editrici.
Fra queste, sarà una di Parigi, e
in particolar modo una dei suoi editor,
a mostrare vivo interesse per la sua opera.
A causa di un incidente stradale,
però, Bertrand morirà prima che il suo romanzo, intitolato “L’uomo che amava le donne” per
l’appunto, giunga nelle librerie.
Questo ennesimo capolavoro di
Truffaut affronta con simpatica ironia l’incredibile storia di un uomo e della sua
smisurata passione per le donne.
Allo stesso tempo, però, è un raffinato ritratto psicologico del
poliedrico universo femminile, in cui la donna viene rappresentata con i suoi
pregi e difetti, con i suoi punti di forza e debolezza e, ancora una volta, con
un approccio nei confronti dell’amore completamente differente da quello
maschile.
Nonostante Charles Denner risulti,
con la sua simpatica sfacciataggine, protagonista incontrastato della
pellicola, dobbiamo inevitabilmente riconoscere la bravura delle sue comprimarie;
in particolar modo di Brigitte Fossey, nel ruolo di
Geneviève, l’editor della casa editrice che decide di pubblicare il libro di
Bertrand; e di Nelly Borgeaud, nel singolare ruolo di un’amante lunatica,
condannata per tentato uxoricidio.
Una curiosità: nel 1983 Blake Edwards girò “I miei problemi con le donne”, remake del film di Truffaut, con Burt Reynolds nel ruolo dell’impenitente
seduttore.
Titolo: L’uomo che amava le donne ( L’homme qui aimait les femmes )
Regia: François TruffautInterpreti : Charles Denner, Nelly Borgeaud, Brigitte Fossey, Leslie Caron, Geneviève Fontanel
Nazionalità : Francia
Anno : 1977