Paul Exben (Romain Duris) è un uomo che sembra aver avuto tutto dalla vita; ha infatti una bella famiglia, successo nella sua professione di avvocato e, soprattutto, molti soldi.
Tutto ciò sarebbe perfetto se non
fosse che in realtà non è quello che lui aveva sempre immaginato per sé,
desiderando invece diventare un fotografo professionista.
Quando sua moglie (Marina Foïs) gli annuncia di volere il divorzio, all’improvviso il mondo gli
crolla addosso e, sospettando che lei abbia una relazione con Greg, un loro
amico fotografo, si reca a casa di quest’ultimo per affrontarlo.
Purtroppo, però, la discussione
tra i due degenera a tal punto che, sebbene accidentalmente, Paul causa la
morte dell’amico.
In preda alla disperazione, dopo
essersi sbarazzato del cadavere, l’uomo decide di assumere l’identità di Greg,
ritrovandosi così a vivere la vita che aveva sempre sognato.
Parte quindi alla volta
dell’Ungheria per realizzare un importante servizio fotografico; ben presto, però,
la nuova situazione si rivelerà per lui tutt’altro che semplice da gestire…
Durante la visione di “Scatti rubati”, lo spettatore è inevitabilmente portato a riflettere sul
significato della propria esistenza e, in particolar modo, a chiedersi se sia
soddisfatto o meno della vita che sta conducendo.
Partendo dal romanzo di Douglas Kennedy, Eric Lartigau ci introduce
all’interno di una famiglia borghese che, solo in apparenza, vive felicemente in una bella casa situata nella periferia parigina.
Paul, il capofamiglia, da sempre appassionato di fotografia, sebbene
debba proprio alla sua professione il suo elevato status sociale, ci appare fin da subito come intrappolato in
un’esistenza che non gli appartiene fino in fondo.
Ciò che comunque lo spinge ad
andare avanti, a continuare a guadagnare soldi e, in questo modo, a garantire
il benessere dei suoi familiari, è il suo amore per loro.
Però, non appena scopre il
tradimento della moglie, e per di più con un loro amico fotografo, ecco che
inevitabilmente viene a guastarsi quell’equilibrio che fino ad allora gli aveva
impedito di fare i conti con se stesso.
E’ il verificarsi di una
circostanza tragica a permettergli di iniziare a vivere la vita che ha sempre sognato,
sebbene ciò lo costringerà, allo stesso tempo, ad allontanarsi per sempre dai
propri figli; ed è proprio in questo frangente che “Scatti rubati” offre allo
spettatore un’interessante svolta nel suo registro narrativo, che vede Paul come
catapultato in un ambiente senz’altro meno “patinato” di quello in cui Eric Lartigau ce lo presenta inizialmente, ma indubbiamente a lui più consono.
In effetti, gli incantevoli
scenari delle montagne del Montenegro ( che per esigenze di copione diventano
ungheresi ) gli forniscono la giusta ispirazione per poter esprimere finalmente
il proprio talento; paradossalmente però, non appena riesce a farsi notare con
le sue foto, Paul prende inevitabilmente coscienza di non essere in grado di gestire
liberamente la sua improvvisa notorietà.
In “Scatti rubati” Romain Duris ci
dà l’ennesima dimostrazione delle sue elevate capacità recitative, risultando estremamente
credibile tanto nel ruolo dell’amorevole padre di famiglia, nonché
professionista di successo, quanto in quello del talentuoso fotografo per
sempre condannato a vivere nell’ombra.
Accanto a lui, in poco più che un
cameo, ritroviamo la sempre stupenda Catherine Deneuve, la cui breve ma intensa
interpretazione conferisce un ulteriore valore aggiunto a questo sorprendente
thriller carico di eclatanti colpi di scena.
Titolo: Scatti rubati ( L’homme qui voulait vivre sa vie )
Regia: Eric Lartigau
Interpreti: Romain Duris,
Catherine Deneuve, Marina Foïs, Niels Arestrup, Branka Katic
Nazionalità: Francia
Anno: 2010
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