Visualizzazione post con etichetta Eric Lartigau. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Eric Lartigau. Mostra tutti i post

domenica 29 maggio 2016

“La famiglia Bélier” di Eric Lartigau: l’irriducibile, solo in apparenza, separazione di due mondi.


Paula Bélier ( Louane Emera ) – adolescente tanto graziosa quanto impacciata – è l’unica tra i componenti della sua famiglia a non essere affetta da sordomutismo.
Proprio per questo motivo, la giovane rappresenta per la madre Gigi ( Karin Viard ), il padre Rodolphe ( François Damiens ) ed il fratello Quentin ( Luca Gelberg ) un aiuto indispensabile nella vita di tutti i giorni, e soprattutto nella gestione della loro fattoria situata in Normandia.
Anche se tutt’altro che motivata a farlo, Paula inizia a frequentare le lezioni di canto organizzate dalla sua scuola, e il suo insegnante ( Eric Elmosnino ) rimane talmente impressionato dalle sue eccellenti doti canore da incitarla a partecipare al concorso che Radio France ha indetto per giovani talenti; nel caso riuscisse a superare le selezioni, dovrebbe però trasferirsi a studiare a Parigi.
La giovane viene così a trovarsi di fronte ad una scelta alquanto difficile, ben consapevole delle conseguenze che il suo eventuale allontanamento da casa comporterebbe per i suoi famigliari.
Sempre supportata dal suo insegnante, Paula decide comunque di rendere note ai genitori le sue intenzioni.
Purtroppo, come da lei giustamente temuto, l’ipotesi di un suo trasferimento a Parigi viene da loro essenzialmente interpretata come un tradimento, e all’interno della famiglia viene cosi a crearsi una pesante situazione di tensione…


Campione di incassi in Francia, ma con un più che discreto successo di critica e di pubblico anche in Italia, la pellicola di Eric Lartigau affronta con estrema naturalezza diverse tematiche importanti, quali l’adolescenza, i rapporti famigliari nonché la disabilità, riuscendo a mettere in evidenza la fragilità, ma al contempo la grande forza, delle persone affette da handicap.
Le vicende de “La famiglia Bélier ruotano essenzialmente intorno alla figura della giovane Paula, la quale conduce la sua vita di insicura adolescente barcamenandosi tra i suoi primi batticuore e le “particolari” esigenze dei membri della sua famiglia, che quotidianamente contano su di lei per cercare di far capire alle persone che li circondano ciò che non sono in grado di fare direttamente da soli.
Sempre comprensiva e disponibile nei confronti dei suoi famigliari, purtroppo però non sempre riceve la stessa reciprocità di trattamento; e questo è esattamente ciò che accade quando le si presenta un’occasione che può realmente rivoluzionarle la vita.
Sebbene i suoi genitori, loro malgrado, non siano assolutamente in grado di comprendere il grande talento di Paula, l’indiscutibile amore per lei li metterà comunque in condizione di superare ogni incomprensione che sembra separare irriducibilmente i loro mondi.
Louane Emera, ex concorrente della versione francese di “The Voice”, è semplicemente sensazionale; ampiamente applaudita non solo per la sua incredibile voce, con la quale rende omaggio ad alcuni brani del grande Michel Sardou ( uno dei più popolari interpreti della musica francese ), ma anche per la sua fresca interpretazione che, meritatamente, le è valso il César 2015 quale migliore promessa femminile.
Ad affiancarla nel suo debutto cinematografico, nella parte dei genitori di Paula, ritroviamo con grandissimo piacere Karin Viard e François Damiens i quali, per la loro straordinaria interpretazione, hanno dovuto fare esclusivamente affidamento, oltreché all’espressività dei loro volti, al difficile linguaggio dei segni.


Titolo: La famiglia Bélier ( La famille Bélier )
Regia : Eric Lartigau
Interpreti: Karin  Viard, François Damiens, Louane Emera, Eric Elemosnino
Nazionalità: Francia
Anno: 2014





sabato 25 maggio 2013

“Scatti rubati” di Eric Lartigau: la singolare storia di un uomo che voleva vivere la sua vita.


Paul Exben (Romain Duris) è un uomo che sembra aver avuto tutto dalla vita; ha infatti una bella famiglia, successo nella sua professione di avvocato e, soprattutto, molti soldi.
Tutto ciò sarebbe perfetto se non fosse che in realtà non è quello che lui aveva sempre immaginato per sé, desiderando invece diventare un fotografo professionista.
Quando sua moglie (Marina Foïs) gli annuncia di volere il divorzio, all’improvviso il mondo gli crolla addosso e, sospettando che lei abbia una relazione con Greg, un loro amico fotografo, si reca a casa di quest’ultimo per affrontarlo.
Purtroppo, però, la discussione tra i due degenera a tal punto che, sebbene accidentalmente, Paul causa la morte dell’amico.
In preda alla disperazione, dopo essersi sbarazzato del cadavere, l’uomo decide di assumere l’identità di Greg, ritrovandosi così a vivere la vita che aveva sempre sognato.
Parte quindi alla volta dell’Ungheria per realizzare un importante servizio fotografico; ben presto, però, la nuova situazione si rivelerà per lui tutt’altro che semplice da gestire…

Durante la visione di “Scatti rubati”, lo spettatore è inevitabilmente portato a riflettere sul significato della propria esistenza e, in particolar modo, a chiedersi se sia soddisfatto o meno della vita che sta conducendo.
Partendo dal romanzo di Douglas Kennedy, Eric Lartigau ci introduce all’interno di una famiglia borghese che, solo in apparenza, vive felicemente  in una bella casa situata nella periferia parigina.
Paul, il capofamiglia, da sempre appassionato di fotografia, sebbene debba proprio alla sua professione il suo elevato status sociale,  ci appare fin da subito come intrappolato in un’esistenza che non gli appartiene fino in fondo.
Ciò che comunque lo spinge ad andare avanti, a continuare a guadagnare soldi e, in questo modo, a garantire il benessere dei suoi familiari, è il suo amore per loro.
Però, non appena scopre il tradimento della moglie, e per di più con un loro amico fotografo, ecco che inevitabilmente viene a guastarsi quell’equilibrio che fino ad allora gli aveva impedito di fare i conti con se stesso.
E’ il verificarsi di una circostanza tragica a permettergli di iniziare a vivere la vita che ha sempre sognato, sebbene ciò lo costringerà, allo stesso tempo, ad allontanarsi per sempre dai propri figli; ed è proprio in questo frangente che “Scatti rubati” offre allo spettatore un’interessante svolta nel suo registro narrativo, che vede Paul come catapultato in un ambiente senz’altro meno “patinato” di quello in cui Eric Lartigau ce lo presenta inizialmente, ma indubbiamente a lui più consono.
In effetti, gli incantevoli scenari delle montagne del Montenegro ( che per esigenze di copione diventano ungheresi ) gli forniscono la giusta ispirazione per poter esprimere finalmente il proprio talento; paradossalmente però, non appena riesce a farsi notare con le sue foto, Paul prende inevitabilmente coscienza di non essere in grado di gestire liberamente la sua improvvisa notorietà.
In “Scatti rubati” Romain Duris ci dà l’ennesima dimostrazione delle sue elevate capacità recitative, risultando estremamente credibile tanto nel ruolo dell’amorevole padre di famiglia, nonché professionista di successo, quanto in quello del talentuoso fotografo per sempre condannato a vivere nell’ombra.
Accanto a lui, in poco più che un cameo, ritroviamo la sempre stupenda Catherine Deneuve, la cui breve ma intensa interpretazione conferisce un ulteriore valore aggiunto a questo sorprendente thriller carico di eclatanti colpi di scena.



Titolo: Scatti rubati ( L’homme qui voulait vivre sa vie )
Regia: Eric Lartigau
Interpreti: Romain Duris, Catherine Deneuve, Marina Foïs, Niels Arestrup, Branka Katic
Nazionalità: Francia
Anno: 2010