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lunedì 15 dicembre 2014

“Zazie nel metrò” di Louis Malle: la caleidoscopica trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Raymond Queneau.


Zazie (Catherine Demongeot) è una ragazzina di dieci anni che giunge a Parigi in compagnia della madre; e mentre quest’ultima trascorrerà due giorni tra le braccia del suo amante, la bambina dovrà rimanere con l'eccentrico zio Gabriel (Philippe Noiret).
Arrivata dalla provincia con la precisa intenzione di salire sul métro, a causa di uno sciopero non potrà però realizzare questo suo desiderio. 
A ogni modo, il suo breve soggiorno nella capitale francese sarà per lei l’occasione per entrare in  contatto con il variegato mondo degli adulti; e, soprattutto, si rivelerà un tale concentrato di esperienze, che al momento di  tornare a casa, quando la madre le chiederà che cosa abbia fatto durante quei due giorni, Zazie risponderà sconsolatamente: “Sono invecchiata”.



Con “Zazie nel metrò”, nel 1960 Louis Malle portò sul grande schermo l’omonimo romanzo di Raymond Queneau che, almeno inizialmente, non era stato invece ritenuto adatto per una trasposizione cinematografica.
Come nel libro, protagonista della vicenda è la vivace Zazie, la quale, malgrado la sua giovanissima età, si ritrova coinvolta in un susseguirsi di situazioni surreali che le permettono comunque di maturare un primo giudizio sulle stranezze e contraddizioni degli adulti.
Zazie nel metrò” si presenta agli occhi dello spettatore come un variopinto caleidoscopio di personaggi, suoni e gag divertenti, sullo sfondo di una colorata Parigi a cavallo degli anni cinquanta e sessanta; e per la sua realizzazione il regista ha attinto anche dal cinema del passato, reinterpretandolo però nell’ottica di un’assoluta libertà di espressione, conformemente a quelli che all’epoca erano i dettami della Nouvelle Vague francese.


Titolo: Zazie nel metrò ( Zazie dans le métro )
Regia: Louis Malle
Interpreti: Catherine Demongeot, Philippe Noiret, Vittorio Caprioli, Jacques Dufilho
Nazionalità: Francia
Anno: 1960



lunedì 18 novembre 2013

“Arrivederci ragazzi” di Louis Malle: lo struggente racconto di un’amicizia drammaticamente interrotta.


Nel gennaio del 1944, Julien (Gaspard Manesse) e François Quentin vengono mandati dalla madre a Fontainebleau per proseguire gli studi in un collegio gestito da frati.
Dei due, è Julien che risente maggiormente della lontananza da casa, tanto più che i rapporti con i suoi nuovi compagni non appaiono fin da subito dei più idilliaci.
Tra questi vi è Jean Bonnet (Raphael Fejito), un ragazzino all’apparenza timido, bravo a suonare il piano e anche lui come Julien amante della lettura.
L’antipatia che inizialmente Julien prova nei suoi confronti a poco a poco si trasforma però in curiosità, dopo aver scoperto che il suo misterioso compagno è ebreo, e che Jean Bonnet in realtà non è il suo vero nome.
Con il passare dei giorni i due diventano sempre più vicini e solidali; però, questa loro bella amicizia viene purtroppo interrotta dall’improvvisa irruzione nella scuola da parte della Gestapo che, a seguito di una spiata, è venuta a conoscenza che tra gli studenti  si nascondono degli ebrei.
In conseguenza di ciò, Jean viene immediatamente deportato insieme ad altri due compagni e al direttore del collegio nei campi di sterminio nazisti, dove poco dopo troveranno la morte.




Diretto nel 1987 da Louis Malle, e premiato con il Leone d’Oro alla 65^ Mostra del Cinema di Venezia, “Arrivederci ragazzi” è un film dichiaratamente autobiografico che trae spunto da quanto realmente accaduto al regista durante gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale, mentre si trovava in collegio.
Al centro della vicenda, lo struggente racconto di un’amicizia tra due adolescenti, Julien e Jean, tristemente interrotta dalla deportazione di quest’ultimo in un campo di concentramento.
Per Julien, che appartiene ad una famiglia benestante, questa drammatica separazione dal compagno, a cui a poco a poco si stava sempre di più legando, rappresenta al tempo stesso un’improvvisa e completa presa di coscienza di ciò che sta realmente accadendo al di fuori di quel collegio, sebbene fino a quel momento sia stato tenuto, sia dalla propria famiglia che dai suoi insegnanti, al riparo dagli orrori che la guerra inevitabilmente porta con sé.
La scena finale in cui il direttore del collegio, prima di essere portato via dalla Gestapo insieme a Jean e agli altri due ragazzi, saluta i suoi alunni radunati nel cortile, è incredibilmente straziante; e il ricordo di quella mattina rimarrà purtroppo vivo nella mente di Julien / Louis Malle per il resto della sua vita.



Titolo: Arrivederci ragazzi ( Au revoir les enfants )
Regia: Louis Malle
Interpreti: Gaspard Manesse, Raphael Fejito, François Berléand, Irène Jacob
Nazionalità: Francia
Anno: 1987

sabato 13 aprile 2013

“Ascensore per il patibolo” di Louis Malle: una claustrofobica storia di passione e morte per la pellicola che ha precorso la Nouvelle Vague francese.


Florence Carala (Jeanne Moreau) e Julien Tavernier (Maurice  Ronet) sono una coppia di amanti che sta progettando l’assassinio del marito di lei, un potente uomo d’affari, nonché datore di lavoro di Julien.
Quest’ultimo un sabato pomeriggio, quando gli uffici sono pressoché deserti, lo uccide inscenando un suicidio; però, nel momento in cui sta abbandonando l’edificio, rimane intrappolato nell’ascensore, non potendo così raggiungere Florence, che lo sta aspettando al loro solito café.
Nel frattempo l’auto di Julien viene rubata da un giovane balordo, che coinvolge nel furto anche la sua fidanzata: la graziosa commessa del negozio di fiori che si trova proprio nelle vicinanze degli uffici dello stesso Julien.
Scesa la notte, i due si fermano a dormire in un motel, registrandosi sotto il nome “Tavernier”; qui fanno la conoscenza di una coppia di ricchi turisti tedeschi, i quali vengono uccisi poco dopo dal giovane durante il suo tentativo di rubare la loro auto.
Il mattino seguente la polizia inizia quindi a dare la caccia a Julien, che nel frattempo è riuscito ad uscire dall’ascensore e che, ovviamente, non sa nulla dell’omicidio di cui viene accusato; poco dopo, infatti, viene arrestato.
Florence, che non ha più avuto notizie di Julien, e non credendo al suo coinvolgimento nell’omicidio al motel, inizia così la sua indagine personale nel tentativo di dimostrarne l’innocenza; però, mentre alcune foto scattate la sera prima dai due giovani confermeranno la sua estraneità all’assassinio dei due tedeschi, altre costituiranno invece la prova schiacciante della complicità dei due amanti nell’assassinio del marito di lei…


Tratto dall’omonimo romanzo di Noël Calef, “Ascensore per il patibolo” è il primo lungometraggio di Louis Malle.
Uscito nelle sale nel 1958, esattamente un anno prima de “I 400 colpi” di François Truffaut, può essere considerato a tutti gli effetti il precursore della Nouvelle Vague, presentando già alcuni degli elementi che in seguito caratterizzeranno le pellicole di  questo rivoluzionario movimento cinematografico, al quale hanno aderito tra gli altri, oltre allo stesso Truffaut, Jean-Luc Godard e Claude Chabrol.
Ascensore per il patibolo” è un splendido noir dalle atmosfere eleganti, la cui tensione non abbandona mai lo spettatore, neppure per un attimo, coinvolgendolo fin dalle prime scene in una claustrofobica storia di passione e morte, e facendolo assistere ad un delitto solo in apparenza perfetto, sebbene studiato nei minimi particolari.
Ad interpretare la coppia di “amanti maledetti” troviamo un’intensa Jeanne Moreau, la cui  interpretazione raggiunge l’apice durante la sua passeggiata notturna lungo le vie di una Parigi della fine degli anni cinquanta, e un bravissimo Maurice Ronet, particolarmente abile nel riuscire a trasmettere allo spettatore tutta l’ansia e l’angoscia del personaggio da lui interpretato nel momento in cui, rimasto intrappolato nell’ascensore, tenta disperatamente di trovare una via di fuga.
Particolarmente degni di nota sono inoltre le melodie jazz della leggendaria colonna sonora firmata da Miles Davis, nonché  il raffinato bianco e nero della fotografia curata da Henri Decaë;   entrambi conferiscono infatti un ulteriore valore aggiunto a questo indimenticabile classico della cinematografia francese.



Titolo: Ascensore per il patibolo ( Ascenseur pour l’échafaud )
Regia: Louis Malle
Interpreti: Jeanne Moreau, Maurice Ronet, Lino Ventura, Jean Wall.
Nazionalità: Francia
Anno: 1958