Florence Carala (Jeanne Moreau) e Julien Tavernier (Maurice Ronet) sono una coppia di
amanti che sta progettando l’assassinio del
marito di lei, un potente uomo d’affari, nonché datore di lavoro di Julien.
Quest’ultimo un sabato pomeriggio,
quando gli uffici sono pressoché deserti, lo uccide inscenando un suicidio;
però, nel momento in cui sta abbandonando l’edificio, rimane intrappolato nell’ascensore, non potendo così raggiungere Florence,
che lo sta aspettando al loro solito café.
Nel frattempo l’auto di Julien viene rubata da un giovane
balordo, che coinvolge nel furto anche la sua fidanzata: la graziosa commessa
del negozio di fiori che si trova proprio nelle vicinanze degli uffici dello
stesso Julien.
Scesa la notte, i due si fermano a
dormire in un motel, registrandosi sotto il nome “Tavernier”; qui fanno la
conoscenza di una coppia di ricchi turisti tedeschi, i quali vengono uccisi poco dopo dal giovane durante
il suo tentativo di rubare la loro auto.
Il mattino seguente la polizia inizia quindi a dare la caccia a Julien,
che nel frattempo è riuscito ad uscire dall’ascensore e che, ovviamente, non sa
nulla dell’omicidio di cui viene accusato; poco dopo, infatti, viene arrestato.
Florence, che non ha più avuto notizie di Julien, e non credendo al
suo coinvolgimento nell’omicidio al motel, inizia così la sua indagine
personale nel tentativo di dimostrarne l’innocenza; però, mentre alcune foto
scattate la sera prima dai due giovani confermeranno la sua estraneità all’assassinio
dei due tedeschi, altre costituiranno invece la prova schiacciante della
complicità dei due amanti nell’assassinio del marito di lei…
Tratto dall’omonimo romanzo di Noël Calef, “Ascensore per il patibolo”
è il primo lungometraggio di Louis Malle.
Uscito nelle sale nel 1958,
esattamente un anno prima de “I 400 colpi” di François Truffaut, può essere
considerato a tutti gli effetti il
precursore della Nouvelle Vague, presentando già alcuni degli
elementi che in seguito caratterizzeranno le pellicole di questo rivoluzionario movimento
cinematografico, al quale hanno aderito tra gli altri, oltre allo stesso
Truffaut, Jean-Luc Godard e Claude Chabrol.
“Ascensore per il patibolo”
è un splendido noir dalle atmosfere eleganti, la cui tensione non abbandona mai
lo spettatore, neppure per un attimo, coinvolgendolo fin dalle prime scene in una
claustrofobica storia di passione e morte, e facendolo assistere ad un delitto solo
in apparenza perfetto, sebbene studiato nei minimi particolari.
Ad interpretare la coppia di “amanti maledetti” troviamo un’intensa
Jeanne Moreau, la cui interpretazione
raggiunge l’apice durante la sua passeggiata notturna lungo le vie di una
Parigi della fine degli anni cinquanta, e un bravissimo Maurice Ronet, particolarmente
abile nel riuscire a trasmettere allo spettatore tutta l’ansia e l’angoscia del
personaggio da lui interpretato nel momento in cui, rimasto intrappolato nell’ascensore,
tenta disperatamente di trovare una via di fuga.
Particolarmente degni di nota
sono inoltre le melodie jazz della leggendaria colonna sonora firmata da Miles Davis, nonché il raffinato bianco e nero della fotografia curata da Henri Decaë; entrambi conferiscono infatti un ulteriore valore
aggiunto a questo indimenticabile classico della cinematografia francese.
Titolo: Ascensore per il patibolo
( Ascenseur pour l’échafaud )
Regia: Louis Malle
Interpreti: Jeanne Moreau, Maurice
Ronet, Lino Ventura, Jean Wall.
Nazionalità: Francia
Anno: 1958
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