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domenica 18 gennaio 2015

“Tre colori - Film Rosso” di Krzysztof Kieślowski: la pellicola conclusiva della trilogia ispirata ai principi della rivoluzione francese.


Valentine ( Irène Jacob ) è un’avvenente fotomodella che vive e lavora a Ginevra, mentre Michel, il suo fidanzato, si trova in Inghilterra.
Una sera, rientrando a casa, la giovane investe accidentalmente un cane; sentendosi responsabile per quanto accaduto, decide quindi di caricarlo sulla propria auto e, grazie all’indirizzo indicato sul collare dell’animale, riesce a riportarlo al suo proprietario: uno scorbutico e solitario giudice in pensione ( Jean-Louis Trintignant ), che trascorre le sue giornate a spiare le conversazioni telefoniche dei suoi vicini di casa.
Poiché i due hanno una concezione della vita diametralmente opposta, il loro incontro non si rivela dei più fortunati; con il passare dei giorni, però, Valentine viene a conoscenza del passato dell’ex giudice e, soprattutto, degli eventi che lo hanno portato a chiudersi al mondo, riuscendo a poco a poco a penetrare la robusta corazza che nel corso degli anni quell’uomo si è creato.
Misteriosamente, la loro storia si intreccia con quella di una giovane coppia, Auguste e Karin ( le cui telefonate sono tra quelle segretamente ascoltate dall’ex-giudice nel salotto di casa sua ), con un esito del tutto inaspettato…



Tre colori - Film Rosso”, pellicola conclusiva della trilogia ispirata ai principi fondamentali della rivoluzione francese del 1789, rappresenta il testamento artistico di Krzysztof Kieślowski, trattandosi dell’ultima opera da lui realizzata.
Il tema di questo suo ennesimo capolavoro, la fratellanza, viene affrontato sotto un duplice aspetto; se da un lato abbiamo infatti la generosa e sensibile Valentine, sempre pronta ad aiutare il prossimo, dall’altro, troviamo invece il burbero e cinico ex-giudice che, con parole ed azioni, rivela il suo più assoluto egoismo.
Però, è grazie alla vicinanza della giovane donna, simbolo dell’ottimismo che permea l’intera pellicola, che il personaggio interpretato da Trintignant si libera del rancore che per molti anni ha segnato la sua vita, riuscendo finalmente a vivere, anche se non direttamente in prima persona, ciò che invece un tempo gli è stato negato.
Accanto ad un sempre straordinario Jean-Louis Trintignant, Irène Jacob risplende per la sua bellezza, nonché per la sua notevole sensibilità artistica.
Una menzione speciale spetta infine alla fotografia che, come già accaduto per i primi due film della trilogia, anche in “Tre colori – Film Rosso” riesce a sottolineare alla perfezione gli stati d’animo dei protagonisti, nonché le situazioni in cui di volta in volta gli stessi si ritrovano coinvolti, con il rosso, colore predominante in quasi ogni scena.


Titolo: Tre colori - Film Rosso ( Trois couleurs: Rouge )
Regia: Krzysztof Kieślowski
Interpreti: Jean-Louis Trintignant, Irène Jacob, Jean-Pierre Lorit 
Nazionalità: Francia
Anno: 1994

lunedì 18 novembre 2013

“Arrivederci ragazzi” di Louis Malle: lo struggente racconto di un’amicizia drammaticamente interrotta.


Nel gennaio del 1944, Julien (Gaspard Manesse) e François Quentin vengono mandati dalla madre a Fontainebleau per proseguire gli studi in un collegio gestito da frati.
Dei due, è Julien che risente maggiormente della lontananza da casa, tanto più che i rapporti con i suoi nuovi compagni non appaiono fin da subito dei più idilliaci.
Tra questi vi è Jean Bonnet (Raphael Fejito), un ragazzino all’apparenza timido, bravo a suonare il piano e anche lui come Julien amante della lettura.
L’antipatia che inizialmente Julien prova nei suoi confronti a poco a poco si trasforma però in curiosità, dopo aver scoperto che il suo misterioso compagno è ebreo, e che Jean Bonnet in realtà non è il suo vero nome.
Con il passare dei giorni i due diventano sempre più vicini e solidali; però, questa loro bella amicizia viene purtroppo interrotta dall’improvvisa irruzione nella scuola da parte della Gestapo che, a seguito di una spiata, è venuta a conoscenza che tra gli studenti  si nascondono degli ebrei.
In conseguenza di ciò, Jean viene immediatamente deportato insieme ad altri due compagni e al direttore del collegio nei campi di sterminio nazisti, dove poco dopo troveranno la morte.




Diretto nel 1987 da Louis Malle, e premiato con il Leone d’Oro alla 65^ Mostra del Cinema di Venezia, “Arrivederci ragazzi” è un film dichiaratamente autobiografico che trae spunto da quanto realmente accaduto al regista durante gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale, mentre si trovava in collegio.
Al centro della vicenda, lo struggente racconto di un’amicizia tra due adolescenti, Julien e Jean, tristemente interrotta dalla deportazione di quest’ultimo in un campo di concentramento.
Per Julien, che appartiene ad una famiglia benestante, questa drammatica separazione dal compagno, a cui a poco a poco si stava sempre di più legando, rappresenta al tempo stesso un’improvvisa e completa presa di coscienza di ciò che sta realmente accadendo al di fuori di quel collegio, sebbene fino a quel momento sia stato tenuto, sia dalla propria famiglia che dai suoi insegnanti, al riparo dagli orrori che la guerra inevitabilmente porta con sé.
La scena finale in cui il direttore del collegio, prima di essere portato via dalla Gestapo insieme a Jean e agli altri due ragazzi, saluta i suoi alunni radunati nel cortile, è incredibilmente straziante; e il ricordo di quella mattina rimarrà purtroppo vivo nella mente di Julien / Louis Malle per il resto della sua vita.



Titolo: Arrivederci ragazzi ( Au revoir les enfants )
Regia: Louis Malle
Interpreti: Gaspard Manesse, Raphael Fejito, François Berléand, Irène Jacob
Nazionalità: Francia
Anno: 1987