Leone d’oro per miglior film alla
Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia del 1993 ( in ex aequo con “America oggi” di Robert Altman
), “Film blu” di Krzysztof Kieslowsky è la prima delle tre pellicole dedicate dal regista polacco ai
colori della bandiera francese e,
conseguentemente, ai principi divulgati dalla rivoluzione del 1789.
Protagonista assoluta di questa sofferta
storia di rinascita è una magnifica
Juliette Binoche che, grazie alla sua intensa interpretazione, quello
stesso anno a Venezia si aggiudicò la “Coppa Volpi” per la migliore attrice.
Julie (Juliette Binoche) sta
viaggiando con il marito Patrice (Hugues Quester), un noto
compositore, e la figlia di sette anni, quando la loro auto finisce fuori
strada, schiantandosi contro un albero.
Al risveglio in ospedale apprende
dai medici che entrambi i suoi congiunti sono deceduti.
L’immenso dolore per la perdita
dei suoi cari la spinge immediatamente al suicidio; tenta infatti di ingerire
alcuni medicinali che ha trovato in infermeria
senza però riuscire nel proprio intento.
Successivamente, nell’errata
convinzione di poter soffocare il proprio dolore liberandosi di tutti i ricordi
che la legano al passato, Julie decide di mettere in vendita la villa dove fino
a poco tempo prima abitava con la sua famiglia, e si trasferisce a Parigi in un
piccolo appartamento.
Provvede inoltre a distruggere la
partitura musicale a cui Patrice stava lavorando prima della sua morte: un concerto
per la celebrazione dell’Unione Europea.
Per il solo fatto di esistere Julie
è comunque costretta a confrontarsi quotidianamente con il proprio passato e,
soprattutto, con il proprio dolore.
Riesce a ritrovare il senso della
vita solamente dopo aver appreso, per caso, che il marito aveva un’amante; e poiché
quest’ultima è in attesa di un figlio da lui, Julie decide di lasciarle la
villa di famiglia.
Infine, dopo aver scoperto che
Olivier (Benoît Régent) l’ultimo collaboratore
di Patrice, da sempre innamorato di lei, sta lavorando alla partitura
incompiuta del marito, di cui aveva conservato una copia, Julie lo aiuta a completarla e, soprattutto, ne
accetta finalmente l’amore.
E’ un complesso esame psicologico
della libertà individuale quello che il regista polacco ci presenta in questa
pellicola dedicata al “blu”, uno dei tre colori della bandiera francese.
Attraverso un tortuoso, nonché
sofferto, percorso interiore, Julie si trova costretta, suo malgrado, ad
elaborare il lutto per la perdita del marito e della loro unica figlia.
Nel tentativo di emulare la
madre, la quale, avendo perso la memoria, vive esclusivamente nel presente
senza alcuna possibilità di soffrire ripensando al passato, Julie crede di poter
evitare le dolorose conseguenze della tragedia che l’ha inaspettatamente
travolta, allontanando da sé tutto ciò che in un modo o nell’altro possa riportarle
alla mente la propria famiglia.
Il suo è un desiderio di
affrancarsi dall’amore che un tempo la legava al marito e del quale, per non soffrire,
non vuole sentirsi più prigioniera; è solamente nel momento in cui viene a sapere
che lui aveva una relazione
extra-coniugale che la donna acquisisce una nuova consapevolezza di sé e del
proprio futuro.
Il suo atto di generosità nei
confronti dell’amante di Patrice segna infatti una svolta determinante nella
vita di Julie, che la porterà a sentirsi finalmente libera e a riprendere in
mano le redini della propria esistenza.
Durante la visione della
pellicola sono molteplici i riferimenti al colore blu.
Blu è la carta di una caramella
che la figlia di Julie fa sventolare fuori dal finestrino dell’auto sulla quale
sta viaggiando insieme ai suoi genitori; blu è l’acqua della piscina dove la
donna si reca spesso a nuotare; blu infine è la luce che avvolge e illumina il
personaggio interpretato dalla Binoche in determinati momenti del film, sottolineati
dal suggestivo tema musicale composto da Zbniew Preisner, le cui parole sono tratte
dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi, e asseriscono l’importanza
dell’amore su tutto il resto.
Titolo: Tre colori: Film blu ( Trois couleurs: Bleu )
Regia: Krzysztof KieslowskyInterpreti: Juliette Binoche, Benoît Régent, Emmanuelle Riva
Nazionalità: Francia / Polonia
Anno: 1993
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