Per la cartolina dalla Francia di
oggi ho scelto un vero e proprio classico della cinematografia francese: “Un uomo, una donna”; la pellicola diretta nel 1966 da Claude Lelouch, e interpretata da Jean-Louis Trintignant e da Anouk
Aimée.
Anne Gauthier (Anouk Aimée)
è una giovane assistente di edizione, rimasta vedova da poco a seguito di un
incidente avvenuto su di un set cinematografico, dove il marito lavorava come stuntman. Ha una bambina, Françoise, che
frequenta il collegio a Deauville.
Quando una domenica sera Anne perde il treno per rientrare a Parigi, incontra Jean-Louis Duroc (Jean-Louis Trintingnant), un pilota automobilistico che si offre di
riaccompagnarla a casa in auto. A seguito del suicidio della moglie, anche
Jean-Louis è rimasto vedovo e, come Anne, anche lui ha un figlio in collegio:
Antoine. L’attrazione tra i due è
immediata. Anne e Jean-Louis hanno occasione di rivedersi e di frequentarsi
nel corso dei fine settimana seguenti, permettendo così al loro rapporto di crescere.
Anna, per la quale la perdita del marito è una ferita ancora troppo recente, è all’improvviso
assalita dal dubbio se continuare o meno la sua relazione con Jean-Louis; e
così una sera, anziché tornare a casa in auto insieme a lui, decide di
rientrare in treno. Al suo arrivo alla stazione di Parigi, però, troverà
Jean-Louis ad attenderla. Il film si conclude con il loro struggente abbraccio e,
soprattutto, con un interrogativo per lo spettatore: la loro storia d’amore avrà
effettivamente un seguito?
Durante la visione di “Un uomo, una
donna” si ha come la sensazione di essere costantemente accarezzati dal
romanticismo che ne caratterizza la storia, dalla rarefatta eleganza della sua
fotografia e dall’incredibile delicatezza della sua colonna sonora.
Sebbene si tratti di una
pellicola che diversi critici cinematografici hanno definito “zuccherosa”, è indubbiamente
una struggente storia d’amore tra due persone che, accomunate da un triste
passato, cercano di reagire, sebbene in modo diverso, al dolore e alla paura
della solitudine.
Sono particolarmente intense le interpretazioni
di Jean-Louis Trintignant (recentemente applaudito a Cannes per il suo ruolo in
“Amour”: l’ultima pellicola di Michael Haneke ) e di Anouk Aimée, la
cui eleganza riesce ben a sottolineare tutta la sofferenza del suo personaggio,
non ancora pronto a lasciarsi coinvolgere in una nuova relazione sentimentale.
Deauville, la celeberrima località
della Bassa Normandia, nel nord della Francia, ci viene presentata sotto un grigio
cielo invernale e con le sue spiagge costantemente battute dal vento, e rappresenta
lo scenario ideale per una storia d’amore velata di malinconia.
La colonna sonora di “Un uomo, una donna”, e in particolar modo il suo tema conduttore che potete riascoltare QUI, è divenuta particolarmente celebre
( forse anche di più della pellicola stessa ). Mentre la musica è stata
composta da Francis Lai, i testi delle canzoni sono stati scritti e interpretati,
insieme a Nicole Croisille e Jean-Claude Briodin, da
Pierre Barouh, che nei vari flashback
del film vediamo nel ruolo del marito defunto di Anne.
Nel 1966 “Un uomo e una donna” fu
presentato al Festival di Cannes dove vinse la Palma d’Oro come miglior film; mentre l’anno successivo
si aggiudicò l’Oscar come miglior film straniero.
Lelouch, esattamente vent’anni
dopo, ne girò il seguito, “Un uomo, una donna oggi”, senza però riuscire a bissare
lo stesso successo di critica e di pubblico della pellicola del 1966.
Regia: Claude Lelouch
Interpreti : Jean-Louis Trintignant, Anouk Aimée, Pierre Barouh
Nazionalità : Francia
Anno : 1966