Georges Laurent (Daniel Auteuil) è un critico letterario televisivo che vive a Parigi insieme alla moglie Anne (Juliette Binoche) e al figlio adolescente Pierrot.
La sua vita scorre tranquilla tra casa e lavoro fino al giorno in cui riceve una videocassetta anonima sulla quale sono state registrate, in un lungo ed inspiegabile piano sequenza, le riprese dell’esterno della sua abitazione.
Poiché a quella videocassetta ne seguono ben presto delle altre, i due coniugi, seriamente preoccupati, decidono di rivolgersi alla polizia, la quale al momento si dichiara comunque impossibilitata ad intervenire.
Quando Georges comincia a ricevere insieme alle videocassette dei disegni alquanto inquietanti, inizia a sospettare che colui che da diverse settimana sta turbando la serenità della sua famiglia sia Majid (Maurice Bénichou): il figlio di due braccianti algerini che alla fine degli anni cinquanta lavoravano presso la tenuta dei suoi genitori…
Differentemente da quanto recita
il titolo italiano, Georges Laurent ha
molto da nascondere, o così almeno sembrerebbe, a giudicare dalla sua spiccata
riluttanza ad affrontare il passato e, soprattutto, a rivelare alla moglie Anne
che cosa accadde effettivamente tra lui e il suo coetaneo algerino quando
quest’ultimo, rimasto orfano all’inizio degli anni sessanta, venne adottato
dalla sua famiglia.
Con questo thriller, premiato per
la miglior regia al 58° Festival di Cannes, Michael Haneke è riuscito
a scavare con la sua caratteristica maestria, e in modo quasi disturbante,
nella psiche del protagonista, rendendoci a poco a poco partecipi non solamente
della sua paura di perdere quella tranquillità, anche familiare, che fino a
quel momento la sua posizione sociale era riuscita a garantirgli, ma anche e
soprattutto del suo pressante senso di
colpa per avere fatto in modo, molti anni prima, che Majid venisse allontanato dalla casa paterna.
Al termine della visione di “Niente da nascondere”
non abbiamo assolutamente la certezza di essere riusciti a sciogliere quell’enigma
che per circa due ore ci tiene saldamente incollati al video, sebbene il
regista sembri volercene fornire la soluzione nella scena finale, mentre
scorrono lentamente in sovraimpressione i titoli di coda.
Con la sua magistrale
interpretazione, Daniel Auteuil si dimostra ancora una volta all’altezza delle più elevate aspettative,
magnificamente affiancato da una particolarmente intensa Juliette Binoche.
Infine, una menzione speciale
spetta alla mitica Annie Girardot, che compare in un cameo nel ruolo
dell’anziana madre del protagonista.