domenica 20 ottobre 2019

GRAZIE A DIO di François Ozon: il drammatico racconto delle fragilità e dei tormenti interiori di tre uomini le cui vite sono state per sempre sconvolte.



Lione. Alexandre Guérin ( Melvil Poupaud ) è un quarantenne con un’ottima posizione lavorativa, una moglie amorevole e cinque figli; all’apparenza, la sua si direbbe una vita tranquilla.
Purtroppo, però, l’uso del condizionale è d’obbligo, in quanto nel profondo del suo animo  è ancora vivo il doloroso ricordo delle molestie sessuali da lui subite, negli anni dell’infanzia, da parte di Padre Peyrat ( Bernard Verley ); e quando un giorno Alexandre apprende che il sacerdote è tornato a operare nella diocesi di Lione, preoccupato che possa molestare anche altri bambini, l’uomo decide finalmente di scrivere al Cardinale Barbarin ( François  Marthouret ) per informarlo dei drammatici eventi che hanno segnato per sempre la sua esistenza.
Quest’ultimo, sebbene fin da subito si dimostri ovviamente comprensivo nei suoi confronti, ben presto si rivela però tutt’altro che intenzionato a denunciare ai suoi superiori il religioso per quanto da lui commesso trent’anni prima.
Assalito da un sentimento di profonda rabbia,  Alexandre decide quindi di rivolgersi direttamente alla giustizia.
Sebbene siano oramai trascorsi troppi anni dal verificarsi di quegli eventi, e il reato sia caduto in prescrizione, il suo gesto sarà comunque di esempio per moltissimi altri uomini che, come lui, hanno subito dalla stessa persona lo stesso tipo di violenze, permettendogli così di trovare il coraggio di venire allo scoperto, e di liberarsi di un peso che da troppo tempo grava sulle loro esistenze.




Tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto, che negli ultimi anni ha infiammato gli animi e le coscienze del popolo francese, “Grazie a Dio” intreccia le vicende di tre uomini, con la narrazione delle drammatiche conseguenze che gli abusi da loro subiti durante gli anni della loro infanzia hanno avuto non solamente nella loro quotidianità  ma anche in quella delle persone a loro vicine.
Tre uomini che, nonostante tutto, hanno cercato di reagire andando avanti nel loro percorso di vita, oppressi costantemente da un sentimento dove la vergogna si mescola dolorosamente con il rancore e la rabbia; e la rabbia è proprio ciò che si impossessa dello spettatore durante la visione del film, di fronte alla narrazione degli abomini perpetrati negli anni da Padre Peyrat, e alla vergognosa omertà da parte del Cardinale Barbarin a denunciare quegli stessi crimini, pur essendone venuto a conoscenza.
Indubbiamente, con “Grazie a Dio”, François Ozon ha realizzato l’opera più matura della sua già notevole carriera cinematografica: una straordinaria pellicola caratterizzata da un taglio decisamente attualistico e un ritmo particolarmente teso.
Premiato con l’Orso d’Argento al Festival di Berlino di quest’anno, nonostante gli strenui tentativi di impedirne l’uscita nelle sale, la ventesima pellicola del cineasta francese ha già riscosso un incredibile successo di pubblico e di critica in Francia.
Un’opera che oltre ad avvalersi della magistrale regia e della solida sceneggiatura di Ozon, si contraddistingue per le toccanti interpretazioni di Melvil Poupaud, Denis Ménochet e Swann Alraud, semplicemente straordinari nel trasmettere allo spettatore tutte le fragilità e i tormenti interiori di tre uomini le cui vite sono state per sempre sconvolte.



Titolo: Grazie a Dio ( Grâce à Dieu )
Regia: François Ozon
Interpreti: Melvil Poupaud, Denis Ménochet, Swann Alraud, Bernard Verley, François Marthouret
Nazionalità: Francia
Anno: 2019

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