Bertrand ( Gaspard Ulliel ) tenta di sbarcare il lunario come badante ( o forse sarebbe più corretto dire escort ) di uomini anziani.
Una sera, approfittando dell’improvvisa morte di uno dei suoi clienti ( un famoso drammaturgo inglese ), si impossessa dell’ultima commedia che l’uomo aveva appena terminato di scrivere.
Qualche tempo dopo lo ritroviamo sul palco di un teatro, acclamato da un pubblico incredibilmente entusiasta proprio per quella stessa pièce teatrale della quale nel frattempo lui si è dichiarato l’autore.
Adesso Bertrand può ritenersi una persona di successo, con un’ottima posizione sociale e una fidanzata di bella presenza nonché benestante.
La sua sembrerebbe una vita perfetta, se non fosse per un unico spiacevole dettaglio: il suo impresario attende infatti da tempo, e con impazienza, il seguito di quella commedia che ha riscosso così tanto successo di pubblico, ma Bertrand, prevedibilmente, non ha la minima idea di cosa scrivere.
L’incontro con Eva ( Isabelle Huppert ), una matura escort di alto bordo, gli fa immediatamente intravedere la possibilità di un soggetto per la sua pièce teatrale, ma la frequentazione con quella donna avrà per lui delle conseguenze del tutto inaspettate…
Tratta dall’omonimo romanzo di James Hadley Chase, già portato sullo schermo nel 1962 da Joseph Losey, con protagonista l’indimenticabile Jeanne Moreau, la pellicola di Benoît Jacquot è un elegante e sensuale noir, caratterizzato dall’estrema ambiguità della relazione che si sviluppa tra i due protagonisti principali.
Da una parte abbiamo un giovane avventuriero, un arrampicatore sociale senza scrupoli, che dopo un facile e del tutto inaspettato successo, si ritrova a fare i conti con le inevitabili conseguenze dei suoi inganni; dall’altra troviamo invece una donna matura, estremamente intrigante, costretta ( ? ) a prostituirsi quotidianamente per far fronte alle ingenti spese richieste dall’avvocato del marito, attualmente in carcere.
Da una parte abbiamo un giovane avventuriero, un arrampicatore sociale senza scrupoli, che dopo un facile e del tutto inaspettato successo, si ritrova a fare i conti con le inevitabili conseguenze dei suoi inganni; dall’altra troviamo invece una donna matura, estremamente intrigante, costretta ( ? ) a prostituirsi quotidianamente per far fronte alle ingenti spese richieste dall’avvocato del marito, attualmente in carcere.
Ad
accomunarli vi è un’innegabile doppiezza dei loro comportamenti, che impedisce
allo spettatore di stabilire con esattezza chi tra i due possa definirsi la
vittima e chi il carnefice; questo almeno fino a che qualcosa ( o qualcuno ) non
interverrà a rimettere definitivamente ognuno al proprio posto.
Dopo
averla applaudita in “Elle”, l’inquietante e pluripremiata pellicola di Paul
Verhoeven, in “Eva” ritroviamo con immenso piacere la straordinaria e poliedrica
Isabelle Huppert in versione femme fatale,
da sempre uno dei ruoli a lei più congeniali.
Titolo: Eva ( Eva )
Regia: Benoît Jacquot
Interpreti: Isabelle Huppert, Gaspard Ulliel, Richard
Berry, Julia Roy
Nazionalità: Francia
Anno: 2018