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lunedì 13 febbraio 2017

“E’ solo la fine del mondo” di Xavier Dolan: disperato gioco al massacro in un interno.



Louis ( Gaspard Ulliel ) è un giovane drammaturgo di successo che ha da tempo interrotto ogni rapporto con la propria famiglia.
Adesso, dopo dodici anni di assenza, decide di tornare a casa, per rivedere i posti della sua infanzia, cercare di riallacciare un legame con i suoi familiari, ma soprattutto per comunicare loro che purtroppo non gli resta ancora molto tempo da vivere.
Ad attenderlo trova sua madre Martine ( Nathalie Baye ) – donna decisamente sopra le righe, dalla quale non si è mai sentito compreso; Suzanne ( Léa Seydoux ) – la sorella minore che fino ad allora è vissuta con il “mito” di Louis; Antoine ( Vincent Cassel ) – l’irascibile fratello maggiore; e infine Catherine ( Marion Cotillard ) -  la timida e impacciata cognata che lui vede per la prima volta.
Il suo ritorno a casa sembra essere accolto con gioia da tutti tranne che da Antoine, da sempre invidioso del fratello minore.
Ben presto, tra la rievocazione di un ricordo e l’altro, vecchi rancori e incomprensioni tornano rapidamente a galla; e così, l’ultima occasione che ha Louis per riconciliarsi con i suoi familiari e il passato, si trasforma inevitabilmente in un disperato gioco al massacro.
In quell’atmosfera così carica di odio e tensione, deciderà comunque di informarli del principale motivo di quella sua visita?


In questa sua ultima pellicola, tratta dall’omonima pièce teatrale di Jean-Luc Lagrace, Xavier Dolan mette in scena i complessi conflitti tra i componenti della famiglia Knipper, scatenati dall’inaspettato ritorno a casa del “figliol prodigo” Louis.
In effetti, nonostante venga accolto con il sorriso dalla maggior parte dei suoi familiari, non è facile per nessuno di loro riabituarsi così rapidamente alla sua presenza, tanto meno per Antoine, che con il suo atteggiamento aggressivo pretende di decidere ciò che sua moglie possa o non possa dire, litiga in continuazione con la madre e la sorella, ma soprattutto non fa mistero di non tollerare assolutamente la vicinanza del fratello minore.
E’ solo la fine del mondo, che rivela fin da subito la sua chiara matrice teatrale, si sviluppa attraverso un lento susseguirsi di dialoghi che permettono allo spettatore di farsi un’idea sufficientemente precisa delle  dinamiche che molti anni prima hanno spinto il protagonista a cercare la propria strada lontano da casa; e questo grazie anche al sapiente inserimento di efficaci flashback generati dai ricordi di Louis: da quando, ancora bambino, giocava spensierato con Antoine nei giorni di vacanza, fino alla scoperta della propria omosessualità.
Oltre che per i suoi dialoghi particolarmente accesi, questa struggente pellicola dell’enfant prodige Dolan si contraddistingue  per l’incredibile intensità dei silenzi e,  soprattutto, degli sguardi dei suoi personaggi; in primis quelli del tormentato Louis, che trova fin da subito un’inaspettata alleata in Catherine.
Per questo suo sesto lungometraggio, presentato all’ultimo Festival di Cannes e celebrato con il Gran Premio della Giuria, il regista canadese si è avvalso di un cast pluristellato, composto interamente da attori francesi, le cui intense interpretazioni hanno reso decisamente toccante la narrazione delle vicende di un giovane uomo, per il quale la fine del mondo è purtroppo ormai vicina.


Titolo: E’ solo la fine del mondo ( Juste la fin du monde )
Regia : Xavier Dolan
Interpreti: Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Marion Cotillard, Vincent Cassel, Léa Seydoux.
Nazionalità: Canada, Francia
Anno: 2016



martedì 27 dicembre 2016

“Mon roi – Il mio re” di Maïwenn Le Besco: le sofferenze di una donna che, malgrado tutto, non riesce a smettere di amare.



Tony ( Emmanuelle Bercot ) – brillante avvocato quarantenne – dopo essersi gravemente infortunata un ginocchio sciando, è costretta a ricoverarsi in una clinica specializzata per un lungo e difficile periodo di riabilitazione. 
Durante le settimane che seguiranno, Tony avrà così il tempo di riflettere sugli ultimi dieci anni della sua vita trascorsi accanto all’inaffidabile Georgio ( Vincent Cassel ), rivivendo così le varie fasi di un rapporto alquanto turbolento, all’interno del quale, tra i due, l’unica ad aver realmente amato è stata sempre e solamente lei…


Dopo il successo ottenuto da “Polisse”, Maïwenn Le Besco è tornata dietro la macchina da presa per regalarci Mon roi – Il mio re”: un’altra intensa pellicola incentrata questa volta sulla tumultuosa storia d’amore tra due quarantenni.
Alternando il racconto delle dure terapie, a cui Tony deve sottoporsi quotidianamente per poter tornare a camminare, all’utilizzo di riusciti flashback, la talentuosa regista e attrice francese narra i vari momenti che hanno segnato, nel bene e nel male, il suo rapporto con Georgio.
Ciò che ne risulta è il ritratto di una donna votata al masochismo, non certo priva di una propria dignità, ma a ogni modo non sufficientemente forte da permetterle di allontanarsi definitivamente da colui che ama, ma dal quale non è mai stata equamente contraccambiata.
In effetti, Georgio è il perfetto esemplare di uomo egoista, bugiardo e immaturo e, grazie all’impeccabile prova di recitazione di Vincent Cassel, riesce inevitabilmente a farsi odiare anche dal pubblico maschile, o per lo meno da quella parte di spettatori che non possono fare a meno di prendere le distanze dalla mentalità indiscutibilmente maschilista del protagonista.
Da parte sua Emmanuelle Bercot, che proprio per questa sua interpretazione è stata premiata come miglior attrice al Festival di Cannes 2015, è semplicemente straordinaria nel trasmettere allo spettatore tutta la sofferenza fisica e morale di una donna che, malgrado tutto, non riesce a smettere di amare “il suo re”.


Titolo: Mon roi – Il mio re ( Mon roi )
Regia : Maïwenn Le Besco
Interpreti: Emmanuelle Bercot, Vincent Cassel, Louis Garrel, Vincent Nemeth, Romain Sandère
Nazionalità: Francia
Anno: 2015