Foto: Allociné
Sandrine ( Valérie Bonneton ) è un’insegnante di violino al conservatorio, sposata oramai da quindici
anni con Jean ( Didier Bourdon ), un
docente universitario.
Quando un giorno la donna scopre che il marito la
tradisce con Virginie ( Isabelle Carré
), una libraia single, la sua più immediata reazione è quella di intimargli di
interrompere subito la relazione, e Jean, per il bene dell’unità della
famiglia, suo malgrado, acconsente alla richiesta della moglie.
Successivamente, però, rendendosi conto che l’uomo non è più
felice come un tempo, Sandrine decide allora di proporre alla sua rivale un
patto all’apparenza completamente assurdo:
anche se a settimane alterne, Jean continuerà a frequentare entrambe.
Virginie, nonostante si dimostri inizialmente piuttosto titubante
di fronte a quanto le è stato prospettato, finisce comunque per accettare di
buon grado quella proposta.
Per Jean questo segnerà l’inizio di un vero e proprio tour de force…
Foto: Allociné
Con “Un marito a metà”, la regista nonché sceneggiatrice francese porta sullo schermo un divertente ma soprattutto
surreale ménage à trois dai risvolti
decisamente inaspettati, che certamente non mancherà di far sorridere anche chi,
come Jean, si ritrova quotidianamente a fare i salti mortali per riuscire a
gestire contemporaneamente più di una relazione.
Una pellicola con la quale Alexandra Leclère lancia una sagace e divertente provocazione, ma
soprattutto con cui fornisce un’occasione di riflessione su ciò che è lo
specchio dei tempi e delle relazioni interpersonali.
Un’idea indubbiamente originale che intrattiene gradevolmente
lo spettatore grazie anche a un’interminabile sequenza di dialoghi brillanti e di situazioni esilaranti al
limite del grottesco, sostenute da uno straordinario cast di interpreti tra cui
spicca una particolarmente frizzante Valérie Bonneton, sempre a suo agio nel
suo ruolo di machiavellica e disinibita moglie tradita.
Foto: Allociné