Eve
( Fantine Harduin ) ha tredici anni, e dopo la separazione dei suoi genitori vive
con la madre; dotata di una personalità alquanto introversa, la giovane documenta
la sua quotidianità con l’ausilio della fotocamera del suo smart phone.
Un
giorno, esasperata dal comportamento della genitrice, che riversa su di lei le
sue innumerevoli frustrazioni, decide di avvelenarla.
A
seguito del ricovero in ospedale della madre, Eve si trasferisce quindi a
Calais, a casa del padre Thomas ( Mathieu Kassovitz ), che
recentemente ha avuto un figlio da Anaïs ( Laura Verlinden ).
Eva
ha così la possibilità di fare la conoscenza della zia Anne ( Isabelle Huppert ), che con il figlio Pierre ( Franz Rogowski ) dirige
l’azienda di famiglia, e che al momento si trova a dover affrontare le
conseguenze di un grave incidente verificatosi presso uno dei loro cantieri.
Ma
è con il nonno Georges ( Jean-Louis Trintignant ) che Eve
intreccia un rapporto particolare.
L’uomo,
giunto alla veneranda età di 85 anni, e stanco di vivere, sta cercando
disperatamente la persona che possa finalmente accompagnarlo verso il suo
“lieto fine”…
In
questa sua ultima pellicola, presentata nello scorso mese di maggio al Festival
di Cannes, Michael Haneke torna a riproporre alcuni dei temi da lui già
affrontati in precedenza, questa volta però con un sguardo decisamente più
caustico e pessimistico del solito.
Al
centro di “Happy End” troviamo una famiglia appartenente all’alta borghesia
francese, caratterizzata da un’assoluta mancanza di coesione e metafora quindi
di una società, la nostra, sempre più individualista e destinata
inevitabilmente all’autodistruzione.
Secondo
il suo inconfondibile registro narrativo, il regista mira ovviamente a coinvolgere
lo spettatore nella vicenda, sebbene a
volte tenda volutamente ad escluderlo, anche se solamente per un breve attimo, da
ciò che accade sullo schermo, creando così
su di lui un effetto decisamente disturbante.
A
cinque anni di distanza da “Amour”, il suo straziante capolavoro a cui in “Happy
End” viene fatto un chiaro rimando, Michael Haneke torna a dirigere Jean-Louis
Trintignant e Isabelle Huppert, due mostri sacri del cinema francese, i quali
ci regalano l’ennesima straordinaria interpretazione della loro lunghissima
carriera cinematografica.
Ma
la vera rivelazione della pellicola è la giovanissima Fantine Harduin, a cui il
regista ha deciso di affidare un ruolo tanto difficile quanto inquietante.
Titolo: Happy End ( Happy End )
Regia : Michael Haneke
Interpreti: Isabelle Huppert,
Jean-LouisTrintignant, Mathieu Kassovitz, Fantine Harduin
Nazionalità: Francia
Anno:
2017
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