Provenza,
anni cinquanta. Gabrielle ( Marion Cotillard ) è una giovane
donna appartenente ad una famiglia di agricoltori che, costantemente alla
ricerca del grande amore, freme per poter finalmente dare libero sfogo alle
proprie pulsioni sessuali.
Nel
tentativo di proteggere la sua reputazione, evitando così di farla passare per
“pazza” agli occhi dell’opinione pubblica, i suoi genitori decidono di farla
sposare con José ( Alex Brendemühl ) – un bracciante di origini spagnole, uomo
onesto e di sani principi – per il quale però Gabrielle non prova alcun
sentimento.
Qualche
tempo dopo, ritrovatasi affetta da calcoli renali, la donna è costretta a
trascorrere un periodo di sei settimane in una clinica sulle Alpi svizzere.
Qui
fa la conoscenza di André Sauvage ( Louis Garrel ) – un giovane tenente
francese, reduce dalla guerra in Indocina dove è rimasto gravemente ferito –
dal quale rimane immediatamente affascinata.
Indubbiamente,
questo nuovo incontro rappresenta per Gabrielle l’occasione per tornare a
sognare, nella speranza di poter finalmente vivere il grande amore da lei
sempre inseguito; purtroppo, però, anche questa volta il destino si rivelerà
alquanto beffardo con lei, divertendosi a mescolare le carte in un modo decisamente
inaspettato…
Liberamente
tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice italiana Milena Agus, la pellicola
di Nicole Garcia riesce a tratteggiare con estrema precisione ed efficacia la reale
condizione della donna nella società degli anni cinquanta, a cui risultava
ancora negata la possibilità di vivere liberamente la propria vita affettiva e
sessuale.
Questo
è ciò che esattamente accade alla giovane Gabrielle, il cui equilibrio
psicologico precario ci appare ben evidente fin dalle prime scene.
Contro
la propria volontà si ritrova sposata ad un uomo che non ama; e sebbene lui cerchi
di garantirle una vita più che dignitosa, a lei tutto questo non sembra
minimamente interessare.
In
effetti, anche dopo il matrimonio combinatole dai suoi genitori, la ricerca dell’amore
assoluto e totalizzante continua ad essere il vero e unico obiettivo di
Gabrielle; e quando crede di averlo finalmente trovato nella persona del
giovane tenente, la sua vita triste e monotona sembra prendere
nuovo slancio, riservando allo spettatore un epilogo della storia alquanto inatteso,
e offrendogli al tempo stesso un
interessante spunto di riflessione sullo straordinario potere dell’amore di
influire sulla psiche umana, spingendola al punto di alterare la realtà dei
fatti.
In
“Mal di pietre”, presentato al Festival di Cannes dello scorso anno, Marion
Cotillard ci regala un’altra delle sue intense interpretazioni, con i
suoi sguardi incredibilmente più eloquenti di mille parole, affiancata questa
volta dal bravissimo Alex Brendemühl, il cui personaggio con l’evolversi della vicenda
si trasforma indiscutibilmente da semplice comprimario a vero e proprio
coprotagonista.
Titolo: Mal di pietre ( Mal de pierres )
Regia : Nicole Garcia
Interpreti: Marion Cotillard, Louis Garrel, Alex
Brendemühl
Nazionalità:
Francia
Anno: 2016
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