Robert Colomb (Yves Montand), un reporter della televisione francese, da anni tradisce la
moglie Catherine (Annie Girardot), la quale, invece, è profondamente innamorata
di lui.
Sempre in giro per il mondo a
causa della sua professione, una sera l’uomo incontra per la seconda volta
Candice (Candice Bergen), una giovane americana, con cui intreccia
l’ennesima relazione extra-coniugale.
Dopo una vacanza trascorsa insieme
a Catherine ad Amsterdam, Robert le confessa di avere un’amante e di voler divorziare
da lei; ma l’uomo, tormentato dal
rimorso, non riesce ad essere felice accanto alla giovane donna, e così, dopo aver
interrotto anche la relazione con lei, decide di partire per il Vietnam per
realizzare un importante reportage.
Tornato in Francia, stanco ed emotivamente provato dagli orrori della
guerra di cui è stato suo malgrado testimone, Robert si ritrova di fronte
ad una Catherine completamente diversa da quella che aveva sposato; in effetti,
adesso è una donna serena e, soprattutto, molto innamorata di un altro uomo.
Quando oramai sembra completamente
esclusa ogni possibilità di riappacificazione tra loro due, accade però qualcosa di completamente
inaspettato…
Sulla scia dell’enorme successo
ottenuto a livello internazionale da “Un uomo, una donna”, l’anno seguente Claude Lelouch tornò sugli schermi
con un’altra indimenticabile pellicola che, pur non spiccando per una trama
particolarmente originale, riesce comunque ad entrare con estrema sensibilità
nell’intimo dei vari personaggi coinvolti nella vicenda.
Al centro di “Vivere per vivere” vi è un triangolo
amoroso che vede protagonisti il sempre brillante Yves Montand, nel ruolo di
un marito fedifrago incapace però di vivere fino in fondo nella menzogna, e una
superba Annie Girardot.
Catherine, il personaggio da lei
impeccabilmente interpretato, ci sorprende, oltre che per la sua bellezza ed
eleganza, per l’incredibile
determinazione con la quale continua ad amare Robert, anche dopo che lui le ha
apertamente confessato di tradirla.
Nel ruolo della giovane amante
delusa, troviamo invece l’attrice americana Candice Bergen in una delle
primissime pellicole della sua lunga e fortunata carriera cinematografica.
Approfittando della professione
svolta da Robert, il regista ha inserito all’interno della pellicola alcune sequenze di taglio prettamente
giornalistico che, pur rallentando la fluidità della narrazione, tratteggiano
un ritratto tutt’altro che lusinghiero della guerra.
Come era già accaduto per “Un
uomo, una donna”, anche per la colonna sonora di “Vivere per vivere” Lelouch decise
di avvalersi della preziosissima
collaborazione di Francis Lai, il quale realizzò alcuni suggestivi brani
musicali che sottolineano, a volte con delicatezza, a volte con drammaticità, l’eleganza
delle immagini che lentamente scorrono di fronte ai nostri occhi durante la
visione del film.
E’ in effetti sufficiente
ascoltare “Vivre pour vivre” oppure
il “Thème de Catherine” per riuscire
ad immergersi immediatamente nelle sofisticate e ovattate atmosfere di questa pellicola
che, tra i vari premi, si aggiudicò anche un Golden Globe per il miglior film
straniero.
Titolo: Vivere per vivere ( Vivre pour vivre )
Regia: Claude Lelouch
Interpreti: Annie Girardot, Yves
Montand, Candice Bergen
Nazionalità: Francia
Anno: 1967