Emmanuel (Lambert Wilson) e Philippe (Pascal Elbé) vivono felicemente la loro relazione di coppia; questo fino a quando Emmanuel, di professione pediatra, non manifesta al partner il proprio desiderio di adottare un bambino.
La radicata resistenza di
quest’ultimo ad assecondare la richiesta del compagno, in quanto ben consapevole
delle enormi difficoltà a cui andrebbero inevitabilmente incontro, manda improvvisamente
in crisi il loro rapporto; e così i due si lasciano.
Da parte sua il pediatra, più che
mai determinato a non rinunciare al suo desiderio di paternità, decide comunque
di andare avanti da solo con l‘idea dell’adozione, tentando di nascondere la
propria omosessualità all’assistente sociale che sta seguendo la sua pratica;
ma purtroppo invano.
Quando Emmanuel sembra aver
perduto ogni speranza, ecco che l’incontro con Finà (Pilar López de Ayala),
una ragazza argentina senza permesso di soggiorno, sembra invece riservargli
un’altra chance.
Al fine di permetterle di
sistemarsi regolarmente in Francia, Emmanuel si offre di sposarla; in cambio
sarà lei a dargli un figlio; le cose, però, non si riveleranno così semplici
come da lui inizialmente prospettato…
Al suo primo lungometraggio per il grande schermo, nel 2008 il regista Vincent Garenq affrontò con estremo garbo e sensibilità una tematica alquanto
delicata come quella dell’adozione da
parte di coppie omosessuali, quando questo in Francia non era ancora
possibile.
Per fare ciò si avvalse di una
sceneggiatura che tratteggia con
sufficiente realismo le varie problematiche che Emmanuel e Philippe devono affrontare,
non solo nei rapporti con la società che li circonda, ma anche e soprattutto
all’interno della loro coppia.
Infatti, mentre Philippe si
dimostra immediatamente scettico nei confronti della proposta fattagli dal
partner, quest’ultimo, al contrario, per raggiungere l’obiettivo che si è
prefissato, arriva perfino a organizzare
un matrimonio di convenienza con una giovane immigrata argentina.
Però, sebbene Emmanuel crede di
aver pianificato tutto nei minimi dettagli, non ha purtroppo tenuto conto delle
dinamiche che possono venire a svilupparsi nel suo rapporto con Finà.
La pellicola di Garenq è indubbiamente caratterizzata da un buon ritmo,
e non ha solamente il pregio di far sorridere, ma anche di far riflettere sulle
innumerevoli peripezie che un omosessuale è disposto ad affrontare pur di non
rinunciare definitivamente al suo desiderio di diventare padre.
In “Baby love”, Lambert
Wilson dà l’ennesima prova delle sue indiscutibili doti interpretative, in quanto riesce bene a trasmettere allo
spettatore lo stato d’animo estremamente
tormentato di Emmanuel; il quale, durante l’intera pellicola, alterna
momenti di gioia e di vivida speranza ad altri di tristezza e di estrema
delusione.
Al suo fianco troviamo il bravo Pascal
Elbé, recentemente apprezzato anche in “Ciliegine”, prima regia della nostra Laura Morante, e l’attrice spagnola Pilar López de
Ayala nei panni della dolce Finà.
Titolo: Baby love ( Comme les autres )
Regia: Vincent Garenq
Interpreti: Lambert Wilson, Pilar
López de Ayala, Pascal Elbé, Anne Brochet
Nazionalità: Francia
Anno: 2008