giovedì 10 ottobre 2013

“Monsieur Batignole” di Gérard Jugnot: l’eroica presa di coscienza di un uomo medio.


A Parigi, nell’estate del 1942, durante l’occupazione nazista, Edmond Batignole (Gérard Jugnot) gestisce  con profitto una rosticceria, badando esclusivamente ai  propri interessi commerciali.
Dopo che i Bernstein, una famiglia di ebrei che vive nel suo stesso stabile, vengono arrestati dalla polizia collaborazionista francese, a Edmond viene assegnato il loro lussuoso appartamento, grazie soprattutto all’intervento di Pierre-Jean (Jean-Paul Rouve), un filo-nazista, nonché suo futuro genero.
Una sera, mentre Edmond sta festeggiando l’ingresso nella nuova casa insieme alla propria famiglia e ad alcuni ufficiali tedeschi,  gli si presenta alla porta Simon, uno dei due figli del dottor Bernstein, riuscito miracolosamente a sfuggire alla deportazione.
Dopo alcune remore iniziali, l’uomo inizia a provare pietà per quel bambino, e alla fine decide di aiutare lui e le sue due cugine a raggiungere la Svizzera, riuscendo così a metterli in salvo…




La pellicola diretta e interpretata da Gérard Jugnot si inserisce nel filone di quelle che mirano a fare autocritica sul comportamento della popolazione francese nei confronti di quella ebrea  durante il periodo dell’occupazione tedesca in Francia.
Diversamente da film come “La chiave di Sara” e “Vento di Primavera”, che trattano entrambi con tono decisamente drammatico la tragedia dell’Olocausto, in “Monsieur Batignole” Jugnot è riuscito a rendere meno cupi i ricordi legati al triste evento del rastrellamento del Velodromo d’Inverno, avvenuto a Parigi nell’estate del 1942, ricorrendo alla commedia, come già sperimentato da Roberto Benigni ne “La vita è bella”, sebbene si rida a denti stretti.
Edmond è essenzialmente la rappresentazione dell’uomo medio, il cui unico obiettivo nella vita è accumulare denaro, senza preoccuparsi minimamente degli altri; quando però riesce finalmente a prendere coscienza di ciò che sta accadendo intorno a lui, ecco che, anche a rischio di perdere la propria vita e il proprio status sociale, decide di impegnarsi affinché tre minori riescano a sfuggire agli orrori dei campi di sterminio.
In Francia “Monsieur Batignole” ha ottenuto un enorme successo sia di critica che di pubblico,  grazie anche ad una ricostruzione estremamente accurata della Parigi dell’epoca, ma soprattutto alla lodevole interpretazione di Jugnot, il cui personaggio riesce a poco a poco ad entrare nel cuore dello spettatore, commosso dalla sua eroica, sebbene tardiva, presa di posizione.



Titolo: Monsieur Batignole ( Monsieur Batignole )
Regia: Gérard Jugnot
Interpreti: Gérard Jugnot, Michèle Garcia, Jules Sitruk, Jean-Paul Rouve
Nazionalità: Francia
Anno: 2002

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