domenica 19 aprile 2015

“Molière in bicicletta” di Philippe Le Guay: le molteplici sfaccettature e contraddizioni della natura umana.


Gauthier Valence ( Lambert Wilson ) è un attore diventato ricco e famoso grazie ad una serie televisiva, in cui interpreta la parte di un medico.
Desideroso di cimentarsi in ruoli professionalmente più stimolanti, ha però in progetto di portare in teatro “Il misantropo” di Molière, con lui nel ruolo di Alceste, il protagonista.
Per la parte di Filinte, invece, decide di rivolgersi a Serge Tanneur ( Fabrice Luchini ), uno stimato collega ritiratosi ormai da tempo dalle scene.
Quest’ultimo, disgustato dall’ipocrisia che regna nel mondo dello spettacolo, e nella società in generale, si è infatti rifugiato sull’Ile de Ré, la suggestiva isola situata di fronte alla costa atlantica francese, dove vive da solo in una vecchia casa ricevuta in eredità da uno zio.
Raggiunto da Gauthier, l’uomo si dimostra fin da subito restio ad accettare la proposta del collega, sebbene sia da sempre un grande appassionato di quella pièce di Molière; ad ogni modo, deciso che il personaggio di Alceste verrà interpretato a turno da entrambi, Serge acconsente ad iniziare le prove dello spettacolo, al fine di verificare se tra loro due la cosa possa funzionare o meno.
Ben presto, però, la loro assidua frequentazione porta a galla tutte le peculiarità dei rispettivi caratteri e, inevitabilmente, allo scontro tra i due uomini.
L’incontro con l’affascinante Francesca ( Maya Sansa ), un’italiana in procinto di separarsi dal marito, finirà poi per mettere definitivamente in crisi il loro rapporto…


Nato da un’idea di Fabrice Luchini e Philippe Le Guay, “Molière in bicicletta” è una piacevolissima commedia che, oltre a divertire, ha il pregio di far riflettere sulle molteplici sfaccettature e contraddizioni della natura umana.
Il progetto per l’allestimento de “Il misantropo”, il più atipico tra i capolavori di Molière, è in effetti un riuscito pretesto per mettere a confronto due personalità con percorsi professionali e di vita completamente opposti.
Mentre il burbero Serge ha progressivamente sviluppato nel corso degli anni un’assoluta insofferenza nei confronti delle persone che lo circondano, ritirandosi a vivere pressoché da eremita in una remota località sull’Atlantico, il ben più cordiale ( almeno all’apparenza ) Gauthier si dimostra invece ben più avvezzo a scendere a compromessi, pur di riuscire a rapportarsi con quella società così tanto disprezzata dal collega.
In un affascinante gioco di specchi, il rapporto che si instaura tra i due attori va rapidamente ad intrecciarsi con quello tra i due personaggi da loro interpretati; con Serge che, proprio per la sua visione della natura umana, si rivela fin da subito un perfetto Alceste.
Dopo “Le donne del 6° piano”, Philippe Le Guay torna a dirigere un superlativo Fabrice Luchini, affiancato questa volta da un altrettanto bravo Lambert Wilson.
Da segnalare poi all’interno del cast la piacevolissima presenza della “nostra” Maya Sansa, magnificamente calata nel suo ruolo di vero pomo della discordia tra i due uomini.
Protagonisti assoluti della pellicola sono comunque i suggestivi paesaggi della costa atlantica francese, con le sue incantevoli spiagge e le sue minuscole strade battute dal vento, su cui vediamo pedalare allegramente Serge, Gauthier e la bella Francesca, mentre in sottofondo scorrono le note della nostalgica “A bicyclette”: indimenticabile classico della canzone francese interpretato da Yves Montand.


Titolo: Molière in bicicletta ( Alceste à bicyclette )
Regia: Philippe Le Guay
Interpreti: Fabrice Luchini, Lambert Wilson, Maya Sansa, Camille Japy
Nazionalità: Francia
Anno: 2013



lunedì 6 aprile 2015

“French Connection” di Cédric Jimenez: la vera storia del giudice Pierre Michel, in lotta contro la malavita organizzata, nella Marsiglia degli anni 70.


Nel 1975, Marsiglia è considerata a tutti gli effetti la capitale mondiale dell’eroina; chi ne gestisce il traffico è La French, l’organizzazione mafiosa capitanata da Gaëtan Zampa (Gilles Lellouche), che esercita tra l’altro il proprio controllo su sale da gioco e locali notturni.
A contrastarne le azioni criminose viene quindi chiamato  il giudice Pierre Michel (Jean Dujardin), il quale si distingue fin da subito per la sua assoluta incorruttibilità.
Con il passare del tempo, l’uomo si ritrova sempre più emotivamente coinvolto nell’indagine che gli è stata affidata, al punto da trascurare la propria famiglia e mettere in pericolo la propria vita.
Sei anni più tardi verrà infatti ucciso in un agguato, mentre alla guida della sua moto sta rientrando a casa dalla moglie e dalle sue due figlie piccole.
Sebbene non ne sia direttamente coinvolto, dell’omicidio verrà immediatamente sospettato Zampa; per lui, questo segnerà l’inizio del suo rapido declino…


Ispirandosi alla vera storia del giudice Pierre Michel e alla sua lotta contro la malavita organizzata nella Marsiglia degli anni settanta, Cédric Jimenez ha realizzato un polar alquanto interessante, che solo nelle sale francesi ha superato il milione e mezzo di spettatori.
Sullo sfondo di una Costa Azzurra d’antan mirabilmente ricostruita con accurate scenografie, perennemente soleggiata ma resa alquanto malinconica da una fotografia in perfetto stile vintage, “French Connection” si focalizza sul doloroso confronto tra due uomini operanti sui due lati opposti della barricata e, in particolare, su quella che per l’eroico giudice divenne una vera e propria ossessione nei confronti del carismatico Zampa; ossessione che inevitabilmente fini per travolgere la vita di entrambi, e delle loro rispettive famiglie.
Per portare sullo schermo questo turbolento spaccato della storia francese, il regista si è avvalso della magistrale interpretazione di due dei più grandi talenti dell’attuale cinema d’Oltralpe: il premio Oscar Jean Dujardin, straordinariamente calato nel personaggio dell’integerrimo e tormentato giudice francese, e il bravissimo Gilles Lellouche, praticamente perfetto nella parte dello spietato e fascinoso padrino.
Amici nella vita reale, Dujardin e Lellouche si sono ritrovati antagonisti sullo schermo, sebbene insieme compaiano solamente in una scena: quella del memorabile incontro faccia a faccia tra Pierre Michel e  Gaëtan Zampa in un’isolata strada dell’entroterra della Costa Azzurra.


Titolo: French Connection La French )
Regia: Cédric Jimenez
Interpreti: Jean Dujardin, Gilles Lellouche, Céline Sallette, Mélanie Doutey, Benoît Magimel
Nazionalità: Francia, Belgio
Anno: 2014